L’organo di Ceregnano Callido successivamente ricostruito dalla ditta Malvestio & Figlio si trova nella chiesa di San Martino Vescovo nella diocesi di Adria-Rovigo. Lo strumento è stato restaurato nel 2010 dal M° Carlo Barbierato
A Ceregnano, un piccolo paese della Diocesi di Adria-Rovigo, nella parrocchia di San Martino Vescovo, si trova un Organo Callido/Malvestio sul quale negli anni 2008-2010 sono stati effettuati, per volontà dell’allora parroco don Valentino Tonin, degli importanti lavori di restauro guidati dal M. Carlo Gino Barbierato che ne ha redatto una scheda con le caratteristiche principali.
L’organo di Ceregnano Callido / Malvestio
Organo costruito dalla ditta Domenico Malvestio & Figlio di Padova nel 1910 riutilizzando gran parte delle canne (oltre alla splendida cassa) del precedente strumento, costruito da Gaetano Callido nell’anno 1800, opera n. 376, collocato in cantoria in controfacciata e chiuso in cassa addossata alla parete.
Cantoria con parapetto mistilineo, recante all’esterno 13 riquadri, attualmente senza dipinti visibili, e poggiante su due massicci mensoloni di profilo curvilineo composto.
Prospetto cromatico (fatto assai raro negli organi di G. Callido, l’unico altro esempio nella diocesi di Adria-Rovigo è quello del suo strumento “doppio” collocato nella Basilica di S. Maria del Rosario a Polesella), in unica campata con cuspide centrale ed ali laterali ascendenti, formato da 23 canne in stagno con labbro superiore a mitria (e puntino, a rilievo, soprastante) e baffi aggiunti, questi ultimi, dal Malvestio), appartenenti al Principale di 8 piedi. Canna Centrale: Do1.
Consolle a finestra.
Trasmissione meccanica sospesa.
Una tastiera cromatica di 56 tasti, estensione Do1-Sol5, ricoperta in osso ed ebano.
Pedaliera concava parallela, cromatica, indipendente, di 27 pedali, estensione Do1-Re3.
Registri azionati con tiranti a pomello, in legno laccato nero, disposti in unica fila orizzontale sopra la tastiera, cartellini, circolari, in materiale ceramico, applicati frontalmente sui pomelli stessi, rosa per i registri in cassa espressiva, bianchi per gli altri, scritte a stampa in nero, caratteri corsivi.
Disposizione fonica (cioè elenco dei registri):
- Principale 8 p. (cartellino bianco)
- Ottava 4 p. (cartellino bianco)
- Decima quinta 2 p. (cartellino bianco)
- Pieno grave 2 file (cartellino bianco)
- Pieno acuto 2 file (cartellino bianco)
- Voce umana 8 p., dal Sol2 (cartellino bianco)
- Dulciana 8 p. (cartellino bianco) in origine: Tromba 8’
- Viola 8 p. (cartellino rosa)
- Flauto 8 p. (cartellino rosa)
- Flauto 4 p. (cartellino rosa)
- Eolina 8 p. (cartellino rosa) oscillante, dal Sol2
- Ped. Contra Basso 16 p. (cartellino bianco)
- Ped. Basso 8 p. (cartellino bianco)
Accessori
Quattro pedaletti in ferro, ad incastro, senza indicazione:
- Unione tasto pedale
- Ripieno
- Tiratutti per i registri in cassa espressiva (aziona anche l’Eolina)
- Dulciana (in origine Tromba)
- Staffa a bilico per l’Espressione
Somiere maestro a tiro, con 12 stecche; somierino (non originale) per le prime 4 canne della Dulciana: pneumatico a pistoni, somiere di basseria ad aria comandata (valvola del Contrabasso 16’ sulla sinistra, valvola del Basso 8’ al centro). Ventilabri con snodo centrale.
Ordine dei registri sul somiere maestro, partendo dal davanti: Principale (canne di facciata), Dulciana (in origine Tromba), Principale (canne interne), Ottava, Voce Umana, Decima quinta, Pieno grave (XIX e XXII), Pieno acuto (XXVI e XXIX), Viola, Flauto 4’, Eolina, Flauto, Flauto 8’.
Crivelli in legno, foderati inferiormente e superiormente con carta; bocche delle canne soprastanti,
Manticeria all’interno dello strumento, costruita da un mantice a lanterna, munito di due pompe, alimentato da elettroventilatore, con possibilità di azionamento manuale a stanga. Il mantice è munito di indicatore esterno di altezza a piombo e filo, posto in apposito riquadro, protetto da vetro collocato sul fianco sinistro della cassa.
Epigrafi
Al centro del frontale della tastiera si trova una targa in ferro ottonato, con lettere a rilievo (corsivo, lettere capitali, stampatello minuscolo):
“D. Malvestio & F. / Padova / Fabbrica Pontificia d’Organi”
Sul peso in piombo dell’indicatore di altezza del mantice è punzonata la data 1910.
Restauri documentati dell’Organo di Ceregnano
La documentazione d’archivio è scarsissima, ma dalle perizie relative ai danni di guerra dal Secondo Conflitto Mondiale risulta che l’organo era stato seriamente danneggiato. Non rimane oggi traccia alcuna di quei guasti, segno che lo strumento fu poi restaurato: l’intervento è documentato, inoltre, dall’introduzione del registro della Dulciana al posto dell’originaria Tromba e da altri particolari.
Canne callidiane presenti nell’attuale organo Malvestio: circa 500 su un totale di 744, riutilizzate nei seguenti registri: Principale, Ottava, Decima quinta, Pieno grave, Pieno acuto, Voce Umana, Flauto 8’, Flauto 4’, Eolina (costituita in buona parte, dalle canne dell’antica Violetta bassi e soprani, fatte scorrere di un’ottava ed accordate oscillanti), Contrabasso (interamente costituito da canne degli antichi Contrabassi, Ottava Contrabassi e Quinta Decima Contrabassi).
Tra il 2008 e il 2010 l’organo di Ceregnano è stato restaurato dal Maestro Carlo Gino Barbierato coadiuvato da alcuni artigiani del paese da lui sapientemente guidati e istruiti.
La fine del restauro dell’organo di Ceregnano Callido / Malvestio è stata celebrata in occasione del centenario dello strumento (1910-2010) il 5 aprile 2010 con un concerto tenuto dallo stesso Barbierato.
Il M° Carlo Carbierato, biografia
Carlo Gino Barbierato, insegnante il presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso, si era diplomato in Organo e Composizione Organistica nel 1990, sotto la guida dei Maestri Pierluigi Comparin e Mons. Luigi Pieressa; dal 1977 era organista titolare della Basilica di Santa Maria del Rosario in Polesella (RO).
Durante la sua carriera, Carlo Barbierato ha svolto un’intensa attività concertistica ed ha pubblicato composizioni organistiche e scritti di organologia. Ha registrato musiche per la Radio Vaticana che gli ha dedicato una puntata del programma “M come Musica”.
E’ stato presidente dell’Associazione Organistica Veneta.
Durante la sua attività ha raccolto un immenso patrimonio di organi, harmonium, pianoforti ed altri strumenti musicali. Barbierato aveva seguito il restauro di molti organi storici della Diocesi di Adria-Rovigo, avendo tra l’altro personalmente curato – nel 2001 – l’inventariazione informatizzata dell’intero patrimonio organario diocesano, insieme al personale in servizio presso l’Ufficio Beni Culturali.
Carlo Barbierato era persona nota e stimata in tutto il Polesine, ma non solo, per via dei suoi concerti d’organo, sempre piacevoli da ascoltare, per la sua preparazione e per le sue amabili chiacchierate. Gentile, disponibile, professionale con tutti. Un uomo di altri tempi.
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Fonti
- https://commons.wikimedia.org/wiki/File:San_Martino,_callido_pipe_organ_(Ceregnano).jpg
- http://www.diocesiadriarovigo.it/2018/12/30/e-mancato-improvvisamente-il-m-carlo-barbierato/
- Programma di sala del “Concerto Organistico di Pasqua” tenuto da Carlo Barbierato a Ceregnano il 5 aprile 2010