Orlando Andreucci torna con un nuovo disco dal titolo Il mestiere dei sogni. Dodici brani inediti per il suo settimo album con la partecipazione di Primiano di Biase al pianoforte, tastiere e fisarmonica, e Simone Talone alle percussioni
Settima fatica per il cantautore Orlando Andreucci, l’album Il mestiere dei sogni attinge spesso e volentieri a ritmi latini, come il beguine per L’armonia del mondo, e c’è una generale aria soft e riflessiva.
Andreucci sposa tout court le caratteristiche tipiche del cantautore introspettivo, con la chitarra acustica e la voce malinconica, affiancato dai suoi due fedeli alleati, Primiano di Biase al pianoforte, tastiere e fisarmonica, e Simone Talone alle percussioni.
Il mood di Il mestiere dei sogni è quello che alterna una pacata serenità a giornate uggiose, grazie a molti accordi di settima, maggiore e minore. Anime distanti si presta come esempio stilistico dell’Lp, con suoni notturni di piano elettrico e delicata chitarra, e le parole semplici ricercano con convinzione di dare forma ai sogni: “Sogno di volare e lo farò (…) sorridiamo a stento solo per coprire quello che c’è dentro, che molti chiamano timore, esitazione, anche pudore, che con la notte se ne va”. Sogni continua la carrellata di scenari incantati che si umanizzano:
Fragile è l’alba che avanza, come un sorriso con la sua fragranza
Un assolo di pianoforte sancisce il legame tra questi ritmi soffici e il jazz più soffuso ed intimo. L’osservazione verso una natura umanizzata è presente anche in Senza pietà: “Accarezzo un albero che si offre agli sguardi, alle ferite che la gente gli regala, ignorando il suo dolore. Mi stordisce, mi travolge il profumo dolce inebriante di una donna, mentre è quello di un fiore”.
Succede, sopra le note di fisarmonica che rispondono al cantato, riflette su certe astrazioni del pensiero, tanto mitizzate da noi, quanto ignorate dagli animali e dagli elementi naturali: “La verità è una visione opaca (…) e la morale è solo un’opinione, non c’è nessuno che la può sposare. E anche il gallo, che era una certezza, è molto che non si fa più sentire, e interrogato su quest’argomento, dice che non ha più nulla da dire. E la cultura è un vestito antico, troppo difficile da indossare, e chi lo fa sarà solo un nemico, con la sua vita si potrà giocare (…) e la parola per comunicare è solo sabbia quand’arriva il mare”. E chi avrà ragione, noi con le nostre sovrastrutture, oppure il gallo ed il mare?
Ancora progressioni armoniche raffinate per Conseguenze del tempo, sotto le percussioni in primo piano e la gentile voce di Orlando. Latin jazzato il pezzo Senza senso, dove ancora si indugia su pensieri notturni, dove anche l’anima si spoglia. Le parole sono implicite e vagamente allusive, ma la musica sospesa è ciò che si prende l’attenzione. Anche perché, per dirla alla Panella, “sul viso la sintassi non ha imperio, non ha nessun comando”. E questo è un po’ l’approccio di Andreucci: predilige la descrizione di sensazioni, specialmente tattili ed olfattive, al racconto razionale.
Il viaggio è un romantico omaggio alla vita di per sé, priva di un’artificiosa meta lontana, con la quale crearsi frustrazioni:
Il viaggio è la sola meta che ci stupirà
Dopo queste digressioni un po’ jazz à la Sergio Cammariere, Istruzioni per l’uso riprende quel giro armonico così ricorrente nei pezzi di Orlando (per i tecnici: II minore, V, I maj7, IV maj 7, II minore, III 7, IV minore e così via).
Finalmente il sole sorge con Un giorno, come un sollievo tra caffè, traffico e la radio che cerca sempre di rovinarci l’umore raccontando di “omicidi, incidenti di normalità (…) e la guerra continua, è normalità”. Un testo con molti verbi all’infinito è Nascondere, nell’indefinito degli sguardi e dei sorrisi celati, messi al centro dell’attenzione della canzone.
“Un tango morbido quel fuoco, durava sempre troppo poco” sono parole di desiderio del pezzo di chiusura, Quello che c’è stato, dove la fisarmonica suggella la saudade che caratterizza tutto il disco. Tanta nostalgia in note, per giovani vintage, che ricordano un foulard di seta scivolato sulla balera.
A cura di Gilberto Ongaro
Tracklist Il Mestiere dei sogni – Orlando Andreucci
1) L’armonia del mondo
2) Senza pietà
3) Anime distanti
4) Sogni
5) Succede
6) Conseguenze del tempo
7) Senza senso
8) Il viaggio
9) Istruzioni per l’uso
10) Un giorno
11) Nascondere
12) Quello che c’è stato
Credits Il Mestiere dei sogni – Orlando Andreucci
Orlando Andreucci, chitarre e voce
Primiano Di Biase, pianoforte, tastiere e fisarmonica
Simone Talone, percussioni
Arrangiamenti, Orlando Andreucci
Editing e Missaggio, Giovanni Leo
Musiche e Testi, Orlando Andreucci
Foto: Giordano Riem
Artwork: simonetta bumbi
Info: https://www.facebook.com/andreucciorlando | http://www.orlandoandreucci.com