Gli Armonite sono un collettivo musicale guidato dal compositore Paolo Fosso e il violinista Jacopo Bigi. A maggio 2018 hanno pubblicato il disco And the Stars above uscito per la Cleopatra Records di Los Angeles. Ecco l’intervista di Blog della Musica
Diamo il benvenuto su Blog della Musica a Paolo Fosso. Ciao, in poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?
Sono un compositore prestato al rock strumentale degli Armonite e mi sto via via applicando alla musica da film (e, magari, ai videogiochi).
I tuoi inizi con la musica come sono stati?
I miei genitori mi hanno iscritto a un corso Yamaha a 5 anni. A 8 ho cominciato a frequentare l’Istituto Civico Musicale di Pavia (ora è un conservatorio), dove studiavamo strumento e teoria e solfeggio, ma gli esami dovevamo darli da privatisti nei conservatori vicini. Poi, in tarda adolescenza, mi sono trasferito al Conservatorio di Milano per studiare Composizione. Era il periodo in cui si innescava la passione, sentivo l’esigenza di comunicare col mondo e mi ritrovavo, a quel punto, un lessico musicale piuttosto ampio. Ancora oggi mi è più facile comunicare con la musica che con le parole.
Quali sono gli artisti che influenzano le tue scelte musicali?
Beatles, Deep Purple, Yes, Rush, EL&P, Jethro Tull, Queen, Metallica, Pantera, Nirvana, Foo Fighters, Dream Theater, Queensryche, Spock’s Beard, Porcupine Tree, Yanni, Vangelis, Andrew Lloyd Weber – giusto per fare qualche nome, oltre alla musica classica e alla world music. A 16 anni avevo cominciato ad ascoltare quache band metal per ribellarmi alla formazione classica, ma non avevo mai sentito niente come Images and Words dei Dream Theater: è un album che ha cambiato le mie prospettive. Aggiungo il Live at the Acropolis di Yanni e Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber.
Paolo, ci puoi parlare del progetto Armonite?
Gli Armonite sono un collettivo musicale guidato da me in veste di compositore e tastierista, e da Jacopo Bigi al violino elettrico al posto di voce e chitarra. Fondamentalmente, suoniamo un rock strumentale per violino elettrico, basso, batteria e tastiera. Dal prog metal all’hard rock, dalla classica alla world music, senza rinunciare all’elettronica e a un pizzico di cultura pop.
Perché un duo italiano è stato pubblicato da una etichetta di Los Angeles? Mancanza di spazi in Italia o affinità elettive?
L’anno scorso abbiamo inviato un demo di 5 pezzi a un centinaio di etichette. La Cleopatra, con la sussidiaria Purple Pyramid specializzata in rock progressivo, ha risposto con entusiasmo. La nostra musica strumentale è perfettamente in linea con lo spirito dell’etichetta, specialmente adesso che la Cleopatra si è allargata all’industria cinematografica.
Sono sempre stato un cinefilo appassionato e mi piace l’idea di poter scrivere colonne sonore: spero che questa collaborazione ci possa aprire delle prospettive importanti.
Gli Armonite hanno pubblicato il disco And the Stars above. Puoi parlarcene?
And the Stars above è un viaggio di 12 tracce, che parte da The March of the Stars ispirato al Paradiso di Dante e termina con Ghosts. L’album ospita anche due tracce bonus: un brano per pianoforte solo, The Fire Dancer, e il quartetto d’archi A Playful Day.
A interpretare le musiche composte da me, oltre a Jacopo Bigi al violino, si aggregano Colin Edwin (già Porcupine Tree) e Alberto Fiorani al basso; Corrado Bertonazzi, Emiliano Cava e Jasper Barendregt alla batteria.
Il sound dell’album è orientato alla colonna sonora con elementi, spero, di immediata orecchiabilità. Consumiamo kili di musica tutti i giorni, non riusciamo a restare ancorati a un genere solo. In generale, è un album rock ma con rimandi di vario genere. C’è qualcosa di indie in questo nuovo lavoro che non abbiamo mai esplorato prima.
Un disco che inizia con un brano ispirato da Dante. Ce ne vuoi parlare?
È l’intro al nostro brano di apertura The March of the Stars, la marcia delle stelle. Alla fine del Paradiso, il poeta vede la luce divina, incapace di intenderla, come lo studioso di geometria che cerca la quadratura del cerchio senza riuscirci. Ma tutt’a un tratto, un alto fulgore gli illumina la mente e, in quell’istante, si compie il suo desiderio di conoscenza. È la sintesi sublime della ricerca per chi ha la forza e il coraggio di intraprenderla. L’amore che muove il sole e le altre stelle.
Voi Armonite siete due giovani musicisti di formazione classica, quindi magari avete un modo diverso di intendere e vedere la musica rispetto ai vostri omologhi esclusivamente indie. Secondo voi che Italia discografica vi trovate davanti?
Sappiamo molto poco degli artisti indipendenti italiani perché, contrariamente a quanto succede all’estero, qui da noi non hanno la visibilità che meritano, specialmente se decidono di non scendere a (troppi) compromessi col mercato. Finché non riusciremo a instillare nel pubblico la curiosità di andare oltre la musica commerciale, ci meritiamo solo tribute band.
Se potessi ascoltare un unico brano del vostro nuovo disco, quale dovrei ascoltare? Perché?
Blue Curaçao. È stata premiata con una Menzione d’Onore nelle categorie Performance e Instrumental all’International Songwriting Competition 2017 con una giuria composta da Tom Waits, Lorde, Bastille, Billy Cobham, Ziggy Marley, Don Omar, and Keane. Su 16.000 partecipanti da 140 peasi diversi, siamo molto soddisfatti del risultato.
Gli Armonite in tour? Come sarà il set?
I nostri concerti sono un misto di brani originali tratti dai nostri album e cover di colonne sonore in chiave “violin rock”: Il Trono di Spade, I Pirati dei Caraibi, Harry Potter, L’Esorcista, Suspiria, Skyrim, Final Fantasy, Halo, Metal Gear Solid, The Witcher, e molti altri.
Cosa volete trasmettere con la vostra musica?
Ci sentiamo privilegiati di poter creare una connessione con il pubblico, comunicare qualcosa senza l’ausilio delle parole e poterla condividere con tutti. È la cosa più importante per ogni artista.
Per chiudere: progetti per il futuro?
Ora sto lavorando a un demo di musiche per film, il mio sogno nel cassetto. A settembre andremo in tour per promuovere l’album. E poi mi rimetterò a comporre per il prossimo lavoro degli Armonite. Con qualche sorpresa in più…! 🙂
Grazie a Paolo Fosso e agli Armonite di aver trascorso un po’ del loro tempo con Blog della Musica. A presto!