Paolo Lazzarini: In volo | Recensione

Paolo Lazzarini, pianista e compositore veneto (di Rovigo) pubblica il disco dal titolo In volo con sei brani per piano solo, dal gusto cinematico. Gilberto Ongaro l’ha recensito per Blog della Musica…

Paolo Lazzarini, In volo

Il compositore Paolo Lazzarini, con il nuovo album In volo ci presenta sei brani per solo pianoforte, dal gusto cinematico. Un tocco sempre delicato ed espressivo, per dei crescendo e decrescendo che puntano ad un’emozionalità discreta, intima e non plateale, come ne L’anima piange.

Il sentiero è una spasmodica ricerca tra arpeggi che non trovano pace, fino a non mettere a fuoco il proprio destino. Questo pezzo mantiene un’agitazione silenziosa, anche nella rapidità di una cascata di biscrome. La gentilezza nel tocco sa di resilienza: c’è vivacità, c’è paura, c’è dramma nella vita, ma si vuole mantenere il controllo. Il finale conclusivo raggiunge una stabilità armonica, su un’unica tonalità, dove tutti gli arpeggi giocano in un recinto sicuro, come “bimbi festanti in un prato”.

Dietro lo specchio al contrario, gioca con progressioni eleganti, ammorbidite dall’uso delle settime minori. L’andamento ricorda quei brani utilizzati per sonorizzare le prime pellicole del cinema muto, con gli accelerati e i rallentati che inseguono gli attori.

Una luce ha una melodia iniziale che insiste su una nota (la terza maggiore), e ci gira intorno. Deviazioni su acuti arpeggi portano questa luce a riflettere sulla neve bianca. L’andamento pare rapsodico ma poi il tema torna, solo che è due ottave più alto.

Atmosfera placida e sospesa nel Sogno di Edith per arrivare a serene progressioni in Pura.

Dopo produzioni legate a forti cause sociali, come la dedica all’11 settembre, e musiche realizzate per la ONG CUAMM – Medici per l’Africa, con In volo Paolo Lazzarini ci regala note intense ma al contempo leggere, per allietare l’anima e volare con la mente.

Il disco In volo è stato registrato nell’Albysound Recording Studio di Alberto Piva ed è distribuito in libero download su Jamendo.

A cura di Gilberto Ongaro