Storia, letteratura, musica. Tutto questo nel romanzo di Paolo Pasi, L’estate di Bob Marley uscito per Jaca Book
È un venerdì sera caldissimo a San Siro. Come nei derby più sentiti, lo stadio registra il tutto esaurito già dal primo pomeriggio, benché non ci siano boati per le “spalle” d’eccezione Roberto Ciotti e Pino Daniele (che ha appena pubblicato Nero a metà). Ma è già tanto, se si pensa che le contestazioni di quei mesi hanno impedito perfino a Santana e ai Led Zeppelin di salire sui palchi milanesi.
Non c’è protesta, quel 27 giugno 1980, solo spasmodica attesa per l’arrivo di Bob Marley. Un’accoglienza quasi messianica, una liturgia che si fa sempre più intensa quando intorno alle 21 entrano in scena le I Threes guidate dalla moglie Rita. Poi è la volta dei Wailers. Quando i dreadlocks di Bob invadono il palco come tentacoli il cielo si accende di centomila fiammelle.
Altri fuochi, pochi minuti prima, hanno illuminato lo stesso cielo dall’altra parte dello stivale. Al di sopra del braccio di mare tra Ponza e Ustica imperversano ventuno aerei militari battenti diverse bandiere. Dopo quarant’anni ancora non ci è dato sapere da chi è partito il missile che abbatte il DC9 decollato da Bologna con ottantuno passeggeri a bordo, dodici dei quali bambini. «Una guerra non dichiarata» dirà il giudice Rosario Priore, titolare delle indagini.
Il 27 giugno 1980 Paolo Pasi, oggi scrittore e redattore del Tg3, ha 17 anni. Non è al concerto, cosa di cui si pentirà quasi immediatamente, dopo i resoconti dei suoi amici presenti a San Siro, e dopo l’ascolto di Uprising, l’album uscito poco prima della data milanese, che lo farà innamorare di Marley.
Dal rimpianto per quell’assenza nasce il suo primo romanzo, pubblicato nel 2007 e riedito da Jaca Book nelle scorse settimane L’estate di Bob Marley, a metà tra il quarantennale del concerto e quello della morte del grande artista giamaicano.
Lo stesso rimpianto che attanaglia Pietro, il protagonista del racconto, scrittore in crisi di mezza età che in una notte d’ottobre vede le lancette dell’orologio correre al contrario, sviene e si risveglia proprio il giorno del concerto, per il quale suo fratello gli offre un biglietto. A San Siro incontra Elisa e se ne innamora perdutamente.
Passato e presente, storia e fiction, si alternano con ritmo in levare. Nel turbine narrativo di Pasi si avvicendano i memorabili avvenimenti di quei mesi. Ustica e la bomba alla stazione di Bologna; le proteste dei lavoratori polacchi — preludio all’ascesa di Solidarność — e la sconfitta del sindacato italiano con la vertenza Fiat.
Non esattamente un libro musicale, quindi: è tra gli scaffali della narrativa, stavolta, che bisognerà cercare il volto di Marley. A lui questa seconda edizione consacra la copertina su cui in precedenza campeggiava un’immagine della milanese Via de Amicis datata 1977. La musica tuttavia non è semplice colonna sonora, inserendosi a pieno titolo nel contesto storico e culturale narrato da Pasi, il cui viaggio nel tempo segue l’itinerario tracciato dalle prime pagine dell’epoca ma anche dai film in programmazione, dalla cronaca locale (il racconto è ambientato quasi interamente a Milano), dalle corrispondenze dei lettori sui giornali.
E dalla musica, appunto. Quelle stesse pagine accuratamente studiate dall’autore accolgono l’arrivo di Marley in maniera discorde. Per alcuni un profeta, per altri una star contraddittoria. Apparenza più che sostanza, facili ironie sull’erba di San Siro, malcelato vizio post-coloniale che rievoca la deplorevole accoglienza riservata poco più di dieci anni prima a Jimi Hendrix.
Passato e futuro, storia e fiction. Ma anche una dialettica tra personale e collettivo, nelle parole dell’autore di L’estate di Bob Marley, per il quale «l’imprevedibilità che spesso terrorizza le persone, la paura del futuro, in realtà è il sale dell’esistenza».
Paolo Pasi
L’estate di Bob Marley
Editore: Jaca Book (21 gennaio 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 256 pagine
ISBN-10: 8816606169
ISBN-13: 978-8816606166
Peso articolo: 365 g
Dimensioni: 23 x 2.9 x 15 cm