RITRATTI MUSICALI | Piero Toso violinista e concertista

Piero Toso è un violinista veneto, da sempre amico di Claudio Scimone ha fatto parte dei Solisti Veneti, dell’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto. Concertista di fama internazionale ha inciso numerosissimi dischi di musica classica e barocca. Ecco un breve ritratto musicale con la sua storia e biografia…

Piero Toso violinista

Piero Toso, violinista

Nato a Lama Polesine, frazione di Ceregnano un piccolo comune alle porte di Rovigo, 81 anni fa il Maestro Piero Toso è da molto tempo residente a Padova. La madre, Pasqua Barin scomparve quando Piero aveva appena due anni. La sua educazione fu tutta da inventare, il padre Carlo lavorava la terra e faceva il fornaio e aveva una grande passione per la musica che trasformò per il figlio nell’amore per il violino che poi diventerà la sua vita.

Iniziò lo studio del violino privatamente a Rovigo andando poi a fare gli esami a Padova. Si fece notare subito, la bravura non gli mancava, tant’è che il pianista e compositore padovano Silvio Omizzolo lo chiamava “el velocista”. Piero per portare avanti i suoi studi dovette decidersi a fare un “salto di qualità”, parlò col padre e gli disse: “Senti papà, o cambio aria o qui mi areno”.

E fu così che nel 1956 Piero Toso si ritrovò a studiare a Milano con Luigi Ferro, uno dei maestri della scuola violinistica italiana ed interprete straordinario di Antonio Vivaldi con i “Virtuosi di Roma” di Renato Fasano.

Approfondimento: clicca e leggi la storia del compositore veneziano Antonio Vivaldi, il Prete Rosso

Il caso volle che a Milano studiassero anche musicisti come Carlo Vidusso (pianista) e Antonino Votto (direttore d’orchestra), Claudio Scimone e la sua futura moglie Clementine, e ancora il violinista Giovanni Guglielmo, Valpreda e Pino Donaggio.

Claudio Scimone fu l’accompagnatore al clavicembalo di Piero Toso all’esame di diploma, mentre Giovanni Guglielmo fu suo compagno di leggio nell’Orchestra del Politecnico: erano i primi uomini in un’orchestra di sole donne.

Tutti questi musicisti veneti che si sono incontrati quasi casualmente ebbero l’idea di formare I Solisti Veneti, un gruppo camerale diventato famoso in tutto il mondo per le sue interpretazioni di musica del Settecento Veneto tra cui Vivaldi, Albinoni, ma anche Boccherini, Haendel e moltissimi altri infatti hanno un repertorio che spazia dal 1500 ai nostri giorni.

Piero Toso

Piero Toso, durante le prove d’orchestra in un gesto molto eloquente per i musicisti “Attenti all’intonazione!”

«Fu grazie a Vittorio Salvetti, anche lui padovano – racconta Piero Toso che partecipammo al Festival Bar con l’Adagio per due mandolini e archi di Vivaldi. Fummo ospiti anche di Febo Conti e di un programma con Mike Bongiorno da Venezia».

Piero Toso fu quindi primo violino/solista fino al 1982 partecipando a tutti i grandi successi internazionali dell’attività concertistica di quel complesso e alla sua attività discografica e successivamente primo violino/solista dell’Orchestra di Padova e del Veneto dalla fondazione.

Piero Toso ha inciso nella sua carriera numerosi dischi, tra cui per ERATO i concerti di Antonio Vivaldi (le celebri Quattro Stagioni, in due edizioni), di Giuseppe Tartini, le Sonate di Tommaso Albinoni, ed altri autori barocchi.

Ha fondato “Il Quartetto”, un quartetto d’archi che si è subito affermato come uno dei migliori complessi italiani del genere. Piero Toso ha insegnato al Conservatorio di Padova.

Piero Toso suona un violino Amati del 1660.

Il 23 giugno 2018 Piero Toso riceve la cittadinanza onoraria a Ceregnano per meriti artistici dal sindaco Ivan Dall’Ara.

2 Comments

  1. Renzo Carlo Avanzo Reply

    Piero Toso non ha studiato privatamente a Rovigo ma al Liceo Musicale “Venezze” dove studiavo anch’io il violoncello. Aveva quattro anni più di me. Tutti dicevano che era bravissimo e quando si diplomò con esame finale a Padova, allora Conservatorio, si fece una colletta per regalargli un bel violino. Il direttore del Liceo era il pianista e compositore Silvio Omizzolo che poi sarebbe diventato il direttore del Conservatorio di Padova. Il mio Maestro di violoncello era Max Cassoli, primo storico violoncello dei Solisti Veneti fin dalla fondazione. Io fui suo allievo fino alla sua morte, nel 2005 circa dal 1953. A più riprese perché ho fatto il fisico nucleare, sono Commendatore della Repubblica per meriti scientifici in medicina. Ho ancora il violoncello di allora che Cassoli voleva comprarmi, di bottega austriaca di metà ottocento. No Max, gli dissi, io continuerò a suonarlo da dilettante. Fui il suo ultimo allievo perché quando andai in pensione ripresi a suonare con impegno e finalmente un giorno mi disse “Oggi hai suonato proprio bene”. Mi sentii diplomato. Un Natale doveva venire a pranzo a casa mia, sarei andato a prenderlo a Padova, abito a Vicenza. Non rispondeva più al telefono. Lo andai a trovare al cimitero di Padova. Se ne era andato con la classica polmonite invernale. Una vita familiare sfortunata. Gli era morto un figlio giovane e poi anche la moglie e viveva da solo. Ciao Max e grazie di tutto!

  2. Silvia Reply

    Gentilissimo Renzo, grazie infinite per la sua testimonianza.
    E’ stato difficile reperire informazioni sul M° Toso, ma ora grazie a lei abbiamo qualche precisazione in più.
    La contatterò presto per chiederle di raccontarmi altre storie musicali di grandi artisti della nostra terra. Un caro saluto. Silvia

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