Lost in tha hood è il nuovo album di Prhome pubblicato da La Grande Onda, il primo dal suo ritorno sulla scena musicale. Ecco la nostra recensione

Dopo dieci anni dal disco “Lo Strappo”, ritorna Prhome, rapper “pronto a tutto nella città di Rovigo”, che ha importato in Italia lo stile chicano rap, dove mescola l’italiano con lo spagnolo, in una sua versione personale, che si rinnova nell’album Lost in tha hood.
Rivendica di essere stato il primo a portare il chicano da noi: “Rogito perché sono notaio dello stile”.
I flow spesso ospitano cliché musicali messicaneggianti, come la tromba à la Morricone presente nell’intro, che torna malinconica in Tequila e nel pezzo più interessante dell’album, L’ultimo tramonto del Mariachi. La suddetta introduzione, ospita un ex ricercato dall’FBI, il rapper Conejo. E il sound rimanda più volte a influenze gangsta-funk. Ci sono anche ospiti illustri del genere, come Mr. Criminal.
Eppure, nonostante tutto questo ambiente lessicale… da delinquenti, Prhome ci racconta di aver cambiato vita. Ora è padre, e Ghetto vibes rappresenta questo cambiamento: “Mamma certi giri non li faccio più, mamma certi tipi non ci sono più, dormo meglio di notte, sudo di meno la notte”.
Il “ghetto” è una condizione mentale, perché quello in cui è cresciuto Prhome è un quartiere (“barrio”). E se state pensando alla battuta – meme del tappeto per bambini dell’Ikea (“Io vengo dalla strada bro”), Prhome vi dedica Ghetto river: “Questo è per quelli che come te sono partiti da questo cliché, che se non vieni dal ghetto non hai credibilità”.
Dunque, vita vera si mescola con quella del personaggio, fino a coincidere, e questo fa vivere Prhome in una contraddizione. Come del resto è l’esistenza, piena di contraddizioni. A proposito di questo, lui chiarisce in Lewandoski: “No cocaine, no bamba, se muovo chili muovo chili di sostanza. Sei deluso, fuck you puto, la tua visuale è stretta come un imbuto”. Oltre ad italiano e spagnolo dunque, compare anche l’inglese e lo slang, come in Malo: “Ho reccato ‘sta canzone cinque volte”.
Non c’è solo il g-funk ma anche stili più recenti, come la base trap di Maca, così il suono “è sempre fresh”, e “l’aria che tira sa di mentina”. Ma Prhome non usa l’autotune; semmai, compare il mitico talk-box in Frank Sinatra e Ride to life.
Prhome sperimenta, come in Stay true, rappando su musica reggae, e fa tutto questo soprattutto per se stesso, è un’esigenza. Mette in gioco la propria vita, facendo incontrare il sound e l’atteggiamento del vecchio Prhome con tematiche più mature e neppure aggressive: se vi sembra un controsenso, Prhome non vi risponde qualcosa tipo “chupa”; invece “vi offre una tequila”, mentre compra pannolini e vive “una vida sin duda”.
Ascolta il disco Lost in Tha Hood
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