INTERVISTA | Prhome è tornato! Dopo 10 anni di silenzio esce “El Regreso”

Prhome ritorna finalmente dal suo pubblico dopo parecchi anni con un nuovo brano El Regreso. L’abbiamo lasciato ragazzo, ora è un uomo, un papà, un musicista e autore maturo come possiamo ascoltare dalle sue stesse parole: sono tornato… per continuare il mio libro. Prhome si racconta in questa intervista esclusiva e presenta il nuovo singolo e video

Ciao Prhome e benvenuto su Blog della Musica. Partiamo proprio dall’inizio… chi sei tu e quando hai iniziato con il rap?
Ho iniziato nel 1997 con il gruppo Continuorilasso. Io venivo da un paesino in provincia di Rovigo, per l’esattezza Polesella e un giorno ho deciso di prendere la mia macchina ed andare a Rovigo perché sapevo che lì c’era qualcuno che ascoltava la musica hiphop come me. A Rovigo ho conosciuto Arduz ed è partito tutto da lì. Dopo qualche mese eravamo già in studio a provare le prime cose.

Come ti sei avvicinato al rap latino e chicano?
Sin da subito ho avuto una predilezione per quei gruppi che facevano rap mescolando lo spagnolo all’inglese: lo spanglish. Questa cosa la si poteva vedere sia nella East Coast (Tony Touch, Beatnuts, Fat Joe, Big Pun, Terror Terror squad) che nella West Coast (Kid Frost, Mellow Man Ace, Delinquents Habits e Cypress Hill). Ho sempre pensato che mescolare queste due lingue rendesse il tutto ancor più universale e che aiutasse la cultura ad espandere i valori più importanti anche a quella gente che non conosceva solamente l’inglese e a quelle classi sociali un po’ più svantaggiate, più povere e più umili. Le stesse classi sociali che costituiscono ancora oggi un substrato importante all’interno della società americana (che  ricoprono tutta una serie di lavori da quelli più umili a quelli più acculturati).Col tempo ho sviluppato poi quella che è la mia vera e propria attitudine: una propensione allo Stile della West Coast e, proprio all’interno della West Coast, ho avuto modo di conoscere il chicano rap e, sempre con la mia band Continuorilasso”, ho avuto la fortuna di essere prodotto nel 2004 da una delle etichette più storiche di rap chicano: la Underworld 805. L’etichetta che ha prodotto e distribuito il nostro album in tutto il mondo e ha permesso di collaborare per la prima volta con artisti molto famosi e importanti all’interno del chicano rap game. Da lì poi non mi sono più fermato anche se poco dopo la nostra band si è sciolta ed io ho proseguito il mio cammino da solo. Conservo un ricordo bellissimo di quel periodo sono rimasto in contatto con loro anche dopo molto tempo, hanno rappresentato una pagina importantissima per me sia a livello personale che musicale.

Sono tornato dal buio per continuare il mio libro ma con la fame del lupo che sta a digiuno di cibo
con la garra di prima prendendo bene la mira tenendo a bada la brama la bava bagna l’invidia

la ghigliottina s’affila cade la testa per prima poi viene giù la struttura ma non ho avuto paura di fare brutta figura
ma ho avuto molta paura di non trovare la cura per questa pinche locura y ahora

Hai per caso vissuto anche all’estero?
No, non ho mai vissuto all’estero. Ho sempre mantenuto i miei contatti sfruttando tutti i mezzi possibili di allora: telefono, computer, Myspace, Messenger… pensa che nonostante questo mi sono costruito una Street credibility impressionante e ho avuto modo di conoscere alcuni artisti americani come Mr Criminal e Spanky Loco nel corso dei tour europei che ho fatto.

Non hai mai vissuto all’estero ma immagino avrai viaggiato un sacco. Che differenze vedevi fra l’estero e l’Italia?
La cosa che mi ha colpito di più, probabilmente perché abituato ad un clima abbastanza chiuso qui in Italia, è stata la normalità (chiamiamola così!) con la quale mi sono rapportato a livello professionale. Intendo dire che non mi sono mai sentito discriminato perché italiano inserito in un contesto straniero. Anzi… onestamente ci sono stati dei periodi in cui mi sono sentito più discriminato qui in Italia. E poi un’altra cosa con la quale mi sono trovato subito a mio agio è che, dove sono stato, sono abituati a lavorare molto con ritmi serrati tra concerti, apparizioni live, registrazioni in studio, interviste in radio. Io sono così, abituato a lavorare duro.

Cuando me hablas de respeto y no conoces mi pasado y lo qua quiero
Tambien la calle ahora celebra el regreso no cambia nada por un niño del ghetto

Non è vendetta che cerco perché so bene è uno spreco poi non si torna più indietro sarebbe solo veleno
Sarebbe come camminare mentre tiri il freno ponte trucha porque esto es mi regreso

Arriviamo al momento in cui hai portato questa sonorità in Italia ….
Decisamente nel 2004 con il disco No Hablar con Extraños, il disco che ho fatto con i Continuorilasso prodotto dalla Underworld 805 in California.

E come fu il feedback della gente su queste nuove sonorità?
È stato bellissimo perché c’è stata subito una grossa fetta di persone che ha iniziato ad amarci e a seguirci e una parte che invece ha iniziato ad odiarci perché “vedevano questi qua che facevano una cosa diversa dal solito standard del rap italiano”. Erano critiche a mio avviso superficiali. Però siamo sempre andati avanti senza essere troppo fissati a seguire quelle che erano le mode e le tendenze del periodo. Quella era la nostra attitudine, era la nostra missione e alla fine abbiamo avuto ragione nel portarla avanti. Mi ricordo anche che in quel CD abbiamo avuto ospiti personaggi come La Fossa, gente che, bene o male, ha un certo percorso artistico e storico e sicuramente non avrebbe mai accettato di partecipare ad un progetto come il nostro se non fosse stato credibile.

Se prendo il cerino è per dar fuoco alla calle hai chiuso con me se mi parli di faide
Adesso fermati ti prego ascoltami ho l’impressione che il destino voglia fotterci

Ha preso bene la mira sa dove fare più male sa bene dove colpire non esce più neanche il sangue
Adesso calmati ti prego ascoltami ho l’impressione che il destino voglia fotterci

Hai anche fondato un’etichetta… ce ne parli?
Ho fondato nel 2006 la True Life Records con l’uscita di Malas Lenguas, il mio primo album solista prodotto e distribuito in California e Italia. Con l’etichetta, oltre a produrre tutti i miei dischi, ho prodotto anche altri progetti come quello dei Chioggiotti Casomista, di DJ Mista B e dei Malacasta. Nonostante fosse una realtà molto piccola, ho sempre curato bene le cose e c’è stato un periodo dove molti artisti volevano essere prodotti dalla True Life Records perché vedevano delle buone vibrazioni e la voglia di fare le cose fatte bene con molta professionalità e competenza. Mi sono sempre appoggiato al Radice Sonora Studio di Simone Cerchiaro e con lui abbiamo forgiato il vero e proprio Sound True Life quello che ci ha sempre contraddistinto e caratterizzato.

Sembra tutto meraviglioso! Ma cosa é successo quindi? Ad un certo punto, poco meno di dieci anni fa, sei come scomparso…
Sono proprio sparito completamente e, francamente, non avevo nemmeno mai pensato ad un eventuale ritorno. Voglio essere sincero. Non so cosa sia successo. Non ho mai troppo pensato per quale motivo fossi sparito. Ho destinato le mie energie ad altre cose in maniera naturale. Ho avuto un figlio, un bellissimo bambino e ho dedicato le mie energie per provvedere alla sussistenza della famiglia. Dal 2005 al 2012 sono stati anni di puro delirio con circa 300 date, 6 album diversi, video… Probabilmente si è trattato di una questione di energia. Io ho sempre percepito il fare musica come “fino a quando hai delle cose da dire, fino a quando ti senti l’energia per farlo”. Altrimenti risulterebbe tutto molto forzato e poco credibile.

Poi però sei “tornato”…
Colpa (e merito!) del grande Dj Afghan. E’ stato lui ad accendere la prima piccola scintilla verso settembre dell’anno scorso quando una delle volte in cui venne a trovarmi al lavoro mi disse che era giunto il tempo di tornare in studio. Mi ricordo ancora la mia espressione. Non ero per niente sicuro. Non ero deciso e non ero pronto, però ho pensato di far fluire il corso degli eventi e di accettare questa sfida e poco dopo sono rientrato in studio da lui a Ferrara e piano piano ho ripreso in mano il rap.

Así es la vida me la inseñaron por cada lado donde yo ando
Io sono l’incubo che hai sempre sognato No cambia nada por un niño del ghetto

Puoi criticarmi forse puoi farti un’opinione sbagliata ma puoi fidarti in mezzo a un mare di cani
fui El Primero compadre ad introdurre lo stile haciendo puro desmadre

Prima hai detto che consideri il senso della musica fino a quando si ha qualcosa da dire…
Come dico all’inizio del pezzo El Regreso “sono tornato dal buio per continuare il mio libro, ma con la fame del lupo che sta a digiuno di cibo con la garra di prima prendendo bene la mira” qui c’è un po’ tutto. La mia voglia, la mia determinazione a riprendere da dove avevo lasciato. Il messaggio primario è: True Life, che per me significa principalmente due cose: non arrendersi e cercare di sfruttare al massimo ogni singolo giorno cercano di tirare fuori il meglio da quello che possiamo fare sia nella vita che dalle altre persone

C’è qualcosa in te di diverso rispetto ad anni fa?
Soy el mismo de siempre, però sono anche un papà adesso e sta cosa mi dà una carica pazzesca.

Lo hai accennato poco fa… é praticamente appena uscito il tuo nuovo singolo, El Regreso. Accompagnato dal video. Ti va di raccontarci qualcosa? O di dirci cosa ti aspetti o cosa vuoi trasmettere?
Guarda io credo che tutte le cose dette qui con te siano più che un riassunto del video e di cosa voglio trasmettere. Più che parlare del video… invito a vederlo e magari a leggere questa intervista. Ci tengo a dire nuovamente che sono rientrato con la “garra” (una sorta di cazzimma napoletana) di prima e con in mente i valori di TrueLife. Mi piacerebbe che in molti ascoltassero la canzone e guardassero il video perché nelle parole che ho scritto c’è molto di me e di quello che sono. Nel video c’è anche una simbologia. Sono rappresentate tre situazioni diverse. Non si vede chiaramente dalla tipologia di persone. Però alla fine, nonostante ci siano queste differenze, siamo tutti uniti sotto la stessa famiglia. Credo sia la cosa più importante per me. Ma lo capirete meglio guardando il video. Inutile negarlo … questo stile l’ho introdotto io in Italia. Mi aspetto delle critiche. E voglio subito zittire quelli che cercheranno di scatenare polemiche e di creare faide. Lasciatemi stare. Evitate proprio di approcciarvi a me. Non ho tempo per questo! Sono atteggiamenti che non aiutano a far crescere la scena.

Facendo leva sul fatto che sono quello che vedi che io non ho tirapiedi ma solo gente normale
che è diventata speciale quando mi ha detto por Vida e costa molta fatica quando si dice por vida (por vida)

cuando me hablas de respeto y no conoces mi pasado y lo que quiero
tambien la calle ahora celebra el regreso no cambia nada por un niño del ghetto

Come ti aspetti che sia il tuo “regreso” nel mondo Hip Hop? Credi che ci siano differenze rispetto a quando te ne sei andato?
Sai che non ci ho pensato? Almeno in una cosa voglio provare a farmi sorprendere.

Guarda direi che ci siamo detti tutto per adesso! Dimmi solo qualcosa sul tuo disco se puoi…
Il disco si chiama Hotel Killafornia. Uscirà, se tutto va bene, nei primi mesi del prossimo anno. “El Regreso” é il primo singolo estratto dal disco. Ci saranno delle collaborazioni importanti con Dj Enzo, Dj Jad e i SaRazza. Sarà un disco non con tantissime tracce. Probabilmente sarà l’album più bello al quale ho lavorato finora. Vorrei che arrivasse a più persone possibili. Tutti devono sapere che Prhome è tornato!

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