Push Against New Fakes è il moniker dietro il quale si cela Michele Mantovani, musicista elettronico con un buon fascino internazionale, tanto da essere pubblicato da etichette straniere. Come succede anche per Clouds, il suo nuovissimo singolo.
Ciao Push Against New Fakes, ci racconti un po’ della tua storia musicale fin qui?
Nasco come chitarrista e con le mie prime band mi dilettavo in cover di band italiane quali Afterhours, Timoria ed Estra. La mia prima importante esperienza musicale è stata coi Laik-Oh!, band nella quale mischiavamo ritmiche elettroniche-dubstep al rock e al cantato in italiano. In quel periodo mi ero avvicinato all’elettronica e avevo cominciato a “giocare” coi sintetizzatori. Nel 2012 è nato il mio progetto solista Push Against New Fakes e un paio di anni dopo ho abbandonato la chitarra per dedicarmi all’elettronica pura. Ho pubblicato un paio di album e un EP, tutti in free download attraverso l’uso delle licenze Creative Commons, con diverse netlabel quali la tedesca Phonocake e le italiane Stato Elettrico e Falerna.
Il tuo genere non è certo mainstream ma negli ultimi anni anche da noi, sgomitando un po’, l’elettronica si è guadagnata un po’ di spazio. Vedi prospettive più brillanti per il futuro?
Agli amici dico scherzosamente che l’elettronica è la musica più attuale e quella che si adatta maggiormente ai tempi che viviamo. Il genere musicale che propongo ha sicuramente trovato un po’ di spazio anche in Italia ma continuo a vederlo e a sentirlo come un genere di nicchia e quindi sono abbastanza convinto che per artisti come me sia più facile proporsi a un pubblico straniero, in particolar modo in Germania fino ad ora mi è risultato più semplice ottenere visibilità e attenzione.
Ci racconti come nasce “Clouds”, il tuo nuovo brano?
Faccio sempre molta fatica a descrivere la nascita di un mio brano. Clouds è la traccia più lunga che abbia mai composto, ben dieci minuti, ed ha comunque preso forma in maniera molto naturale. Si regge su un beat fondamentalmente techno di cassa e basso e piano piano si aggiungono altri elementi, volutamente pochi per lasciar spazio agli arpeggiatori di cui sono perdutamente innamorato. Ne consiglio l’ascolto al buio in perfetta solitudine.
Il brano fa parte di una compilation di un’etichetta tedesca. Ci racconti qualcosa di più in merito?
Si tratta di una compilation pubblicata dalla label tedesca Traum Schallplatten, attiva da più di vent’anni e che ha lavorato in passato con Adam Beyer, Max Cooper e altri artisti davvero interessanti. Ogni sei mesi pubblicano questa raccolta e ho avuto la fortuna di essere inserito in questa “Tour de Traum XX”, che raccoglie ben 49 artisti elettronici provenienti da tutto il mondo.
“Clouds” è un’anticipazione di un tuo lavoro da sette pezzi in arrivo a breve. Ci puoi anticipare qualcosa in merito?
La mia idea iniziale era di pubblicare un disco di 7 brani inediti. Clouds era uno di questi però essendo stato pubblicato dalla Traum non farà parte di un prossimo disco. A Giugno 2021 pubblicherò un altro singolo, “Asleep”, con Elettra Music, una giovane e promettente label italiana; la traccia farà parte di un EP contenente diversi remix. Verso Luglio finalmente pubblicherò un lavoro più ampio, un EP di 5 tracce, che ancora non ha un titolo definitivo e che verrà pubblicato da un’altra label tedesca, la Nown.
Chi sono i tuoi musicisti di riferimento?
Tra gli artisti che amo di più ci sono sicuramente Moderat, Kiasmos e Jon Hopkins. Durante la scrittura del mio materiale nuovo ho ascoltato più Techno di quanto non avessi mai fatto e ho cercato ispirazione soprattutto dalla musica e dalle produzioni di Hannes Bieger, artista berlinese, il quale ha tra l’altro mixato le mie 7 nuove tracce.
E chi sono invece i tuoi colleghi italiani che ammiri di più in questo momento?
Non sto ascoltando praticamente nulla di italiano e ammetto di esser poco aggiornato. Per cui l’artista elettronico che apprezzo di più rimane sicuramente Godblesscomputers, di cui tra l’altro è uscito il disco nuovo da poco e finita l’intervista corro ad ascoltarlo 🙂
Guardando al futuro (ovviamente “nuvoloso”, per far riferimento al tuo pezzo) che cosa ti aspetti per il 2021?
Per quello che riguarda il mio progetto musicale sono già molto contento del fatto di poter pubblicare un paio di lavori nel 2021 e spero di poter proporre nuovamente la mia musica dal vivo, dopo un paio di anni di inattività live se si esclude qualche dj-set. Preparate le dance-floor!
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