I Radiolondra presentano il loro nuovo disco dal titolo Slurp, un bel progetto indie-pop come nella più didascalica delle scuole contemporanee…
Oggi che il genere diventa un marchio del main stream italiano e di gruppi e di proposte in linea ce ne sono davvero molte. Eccovi i Radiolondra con questo disco dal titolo Slurp. Agrodolce sensazione di opposti che si attraggono. Una copertina plastificata nell’immagine con questi colori accesi curata dall’influencer @FINNANOFENNO. Il suono digitale di questi 8 inediti pubblicati da MM2 lo scorso mese di giugno. Ma dentro c’è l’intimità nostalgica, il tempo che corre avanti ma con lo sguardo che non è propriamente rivolto al futuro. Il titolo di questo articolo l’abbiamo dedicato al brano Siamo in onda che forse rappresenta la chiave di volta e il momento di massima espressione di questo disco che coniuga la leggerezza proprio dell’indie-pop con venature autoriali colorate di tramonto. In rete e tra le nostre pagine il video di lancio del singolo Camilla. Ed ora che è giunto l’autunno direi che questo disco tornerà a respirare aria di casa. L’intervista per gli amici di Blog Della Musica.
Abbiamo presentato il video del singolo Camilla: in fondo è una canzone per invitarci a nuova vita o sbaglio?
È un brano che racconta, dentro una storia d’amore complicata, la difficoltà della decisione di andare verso una nuova vita. Tante volte preferiamo accontentarci di quello che già abbiamo, di non rischiare, per paura di perdere cose in cui non crediamo neanche più, come dice Brunori. Ma l’avventura è quando decidi di ascoltare quello che senti vero per te e parti, con coraggio.
Come spiegate quanto bisogno c’è oggi di restare ancorati a questa adolescenza anni ’90? Perché anche la vostra musica è da li che proviene o sbaglio?
Non sbagli dal punto di vista musicale, ma non so se è necessità di restare ancorati ad una adolescenza. A noi piace crescere ed andare avanti… è che sono tornati di moda certi suoni che richiamano gli anni ’90…
Nell’onda mediatica di questo nuovo indie-pop italiano, i Radiolondra dove si inseriscono e che pubblico cercano dentro questo enorme calderone di proposte?
Noi facciamo musica per noi stessi e per tutti. Tecnicamente, penso che le nostri canzoni riguardino i ragazzi dai 20 ai 40, perché dentro ci sono storie che riguardano questa fascia di età innanzitutto. Ma penso che possano piacere (o non piacere) anche da gente più adulta o dai ragazzini… lo stiamo scoprendo.
Che poi dev’essere sempre un gran peso combattere con le etichette spesso troppo superficiali. Voi come reagite e come gestite chi vi mette a paragone?
Essere paragonati è una cosa bella, l’importante è non essere uguali! A tutti è successo, quando esce qualcosa, la accosti a qualcos’altro che già conosci. E quando ci dicono che somigliamo al primo Carboni o ai Baustelle, o al Battiato periodo pop, come fai a non esserne contento?
Per chiudere una domanda assai intima: quanta pioggia è caduta nelle vostre vite prima di scrivere questo disco?
Tantissima. Anzi è un disco scritto sotto la pioggia. Un verso dice “e la pioggia bagna il K-way azzurro che mi hai regalato”. Ma in ogni casino c’è una occasione di rinascita, di riscatto. Le cose più importanti della vita spesso nascono dalla nostalgia, o dalla tristezza. Perché sono quei momenti in cui sei costretto a guardarti dentro, e soprattutto a guardare fuori, per vedere cosa c’è per te, cosa ti può salvare, da dove ripartire.
Info: https://www.facebook.com/RadioLondraofficial/