Disponibile Circuiti EP in digital download e su tutte le piattaforme streaming. Il nuovo lavoro del cantautore milanese Riccardo Romano è composto da sei brani che rappresentano il debutto solista dell’artista già voce dei Syntesthesia.
Circuiti EP di Riccardo Romano è un viaggio introspettivo nel mondo di Riccardo e, allo stesso tempo, il racconto di come l’artista percepisce il mondo intorno a lui. Le sonorità lasciano spazio all’originalità e alla sperimentazione, con la chiara intenzione di non porre limiti ai generi. Il risultato è una tracklist variegata, nella quale trovano spazio rockeggianti riff di chitarra, ballad accompagnate dal pianoforte, e musica elettronica.
Riccardo Romano: “Circuiti” descrive appieno quello che queste canzoni rappresentano per me, una piccola parte di quello che sono, un insieme di episodi vissuti. La continua lotta tra pigrizia e voglia di fare, il rendersi conto di dare poca importanza a chi ci circonda, il rapporto con un genitore, l’imprevisto dell’ultimo minuto, il comprendere che basta poco per stare bene e il corto circuito che ti porta a interrogare te stesso. Questo è quello che si può trovare all’interno del mio EP, ossia, Riccardo.
Circuiti EP è stato scritto da Riccardo Romano che ne ha anche composto le musiche con Lorenzo Avanzi. Produzione, mix e master di Lorenzo Avanzi. Studio di registrazione AVZ Studios. Hanno suonato: Riccardo Romani, Lorenzo Avanzi.
Circuiti track by track
Cicche al mentolo: è il primo singolo che ho pubblicato il 28 Ottobre 2019. Il brano tratta della pigrizia, elemento che mi contraddistingue, contrapposta alla voglia di cambiare il proprio modo di essere, evitando però di aggiungere alla propria lista di conoscenze altri “casi umani da gestire” così da non consumare la propria vita velocemente come un pacchetto di cicche. Questa è una delle due canzoni dove la chitarra ha un ruolo fondamentale. Con il suo riff continuo e incalzante gli da un senso di leggerezza e la rende allo stesso tempo catchy.
Corto Circuito: è il brano che ha dato il via a tutto il progetto da solista. Non è nato in periodo per me facilissimo e la canzone è un dialogo tra me e il mio cuore. Non è però un pezzo che parla d’amore, bensì delle mie operazione al cuore. Tra il 2018 e il 2019 mi sono sottoposto a 2 operazioni al cuore per degli attacchi di tachicardia, che duravano anche 2 ore, dovuti ad un “circuito” che ha cominciato a mandare input sballati a quest’ultimo. La soluzione era bruciare questo circuito internamente e provocare quindi, un “Corto circuito”. Nella canzone parlo di come io conosca poco me stesso, mentre il mio cuore mi conosce benissimo e di come io lo guardassi per ore, un episodio dopo l’altro e lo interrompessi come pubblicità, ma alla fine mi rendo conto che io e lui siamo la stessa cosa e continuerò a ricaricarmi senza perderlo mai. La particolarità di questa ballad è la batteria elettronica, che simula il battito cardiaco e anche il corto circuito, che esplode insieme ai synth.
Fuliggine: parla di una coppia di ragazzi che finalmente riesce ad andare a convivere in una casa tutta loro, anche se quest’ultima è grande solo 20 metri quadrati. La loro convivenza non viene vista di buon’occhio dal resto delle persone e vorrebbero scappare dalla città in cui vivono, ma si rendono conto che tutto quello di cui hanno bisogno sono l’uno dell’altro e possono benissimo nascondersi, perdendosi in quei 20 metri quadrati, abbracciandosi forte e lasciando cadere la polvere. L’arrangiamento di questa canzone è l’unico ad essere completamente elettronico un po’ synth wave, cosa che mi colpì molto, perché inizialmente era nato come ballad.
Le 3 e 23: è un altro di quei brani dove mi analizzo, cerco di capire come mai ho certi atteggiamenti. In questo caso: il mio modo di rapportarmi con gli altri. Tendo spesso a non esprimere quello che ho dentro, quello che penso e provo, chiudendomi a riccio evitando che qualcuno possa intravedere le mie preoccupazioni . È proprio questo quello che ho voluto trasmette con questa canzone, la voglia di smettere di isolarmi da tutti partendo da questo “silenzio da mortificare” che mi tormenta ogni notte come le zanzare. Ma tutto ciò è difficile perché “al buio non le puoi schiacciare”. Questa volta per la musica abbiamo voluto rendere l’idea che il tutto avvenisse davvero durante una notte di insonnia con un arrangiamento tendenzialmente Low-Fi cercando di essere comunque un po’ aggressivi, esplodendo in ritornelli e special.
Socialvitamanager: esprime già dal titolo quello che è il messaggio di questa canzone, la difficoltà di organizzarsi. L’organizzazione per me è sempre stata una grande spina nel fianco, soprattutto con l’aggiunta degli “imprevisti dell’ultimo minuto” che costellano la mia quotidianità. Quindi come risolvere questo problema? Semplicissimo, cercando questo Socialvitamanager, ma senza successo, rassegnandosi quindi che alla fine di tutto, gli imprevisti sono parte integrante di tutti i giorni, bisogna solo riuscire a gestirli, rafforzando se stessi. Qui come in Cicche al mentolo è la chitarra a farla da padrone con un altro riff incalzante, questa volta accompagnato da una melodia di fiati che crea un grande botta e risposta.
Darth Father: è un brano molto personale. L’ho scritta per mio papà, per il suo 50° compleanno e racconto del rapporto che ho con lui, partendo da quando ero piccolo e mi portava fuori in bicicletta, mezzo che non ho mai amato da piccolo, di quanto nonostante quando discutiamo i nostri punti di vista siano distanti anni luce tra loro, mentre in altre mi accorgo di pensarla esattamente come lui e di essergli molto simile e del fatto che nonostante ci possano essere dei fraintendimenti tra noi, lui “In questo mare in burrasca come a Rimini” rimanga sempre il mio salvagente. Se ho cominciato ad appassionarmi alla musica e a cantare è grazie a lui che in casa ha sempre messo la sua musica a palla e cantava Mango, in particolare “La rosa dell’inverno”, canzone a cui mi riferisco all’interno del brano. La citazione a Darth Father è nata perché è sempre stato uno dei punti in comune tra me e mio papà e descrive bene l’accostamento punti di vista in comune e in disaccordo. La musica è incentrata sul pianoforte insieme a qualche piccola aggiunta di violini, per rendere il tutto il più personale possibile.
Riccardo Romano, classe 1996, è un cantautore milanese. Immerso nella musica sin da bambino, fonda la sua prima band nel 2015 i Syntesthesia, con cui pubblica nello stesso anno “Bianco”, EP nel quale è presente “Ti Disegnerei”, brano utilizzato da Angelo Pintus alla fine degli spettacoli del Tour “Ormai sono una Milf”. Nel 2019 comincia il suo progetto da solista pubblicando due brani “Cicche al mentolo” e “Socialvitamanager”. Nel 2020 pubblica “Circuiti” il suo primo EP da solista.
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