Renzo Cresti ha presentato Richard Wagner, la poetica del puro umano a ItalienMusiziert. Nella rassegna di musica da camera organizzata a Stoccarda dal M° Francesco Maggio c’è spazio anche per il libri…
A Italien Musiziert, la rassegna di Musica da Camera di Stoccarda diretta da Francesco Maggio, Renzo Cresti ha parlato del suo libro dedicato a Richard Wagner, e dei paralleli tra il modo di pensare la musica del grande compositore tedesco con il modo di pensarla, quindi di scriverla, oggi. Durante la serata la sassofonista Nikola Lutz ha eseguito 3 composizioni ispirate al mondo wagneriano. Le opere sono state composte da Andrea Cavallari, Roberta Silvestrini e Biagio Putignano, compositore presente in sala.
Renzo Cresti è musicologo, critico ed ex direttore del Conservatorio di Lucca. Dopo molto tempo in Italia è stata pubblicata una monografia completa, approfondita e originale su Richard Wagner, subito tradotta per l’edizione inglese intitolata Richard Wagner, la poetica del puro umano. Già il fatto che siano passati 30 anni, un tempo immenso considerato come vanno veloci i fatti di oggi, da quando vennero pubblicate le ultime monografie, ci dice dell’importanza di questo lavoro che guarda Wagner dalla prospettiva odierna, scevra di molte battaglie ideologiche e con nuove angolature critiche.
«In Italia vi era un’esigenza di una monografia sul Wagner – ci racconta l’autore Renzo Cresti – perché era dal 1983 ossia dal centenario della morte che non erano state pubblicate monografie sul pensiero, la drammaturgia e l’opera musicale. Il libro contiene alcune riflessioni originali (non facili in una bibliografia enorme come quella wagneriana) ed è per questo che è stato subito tradotto in inglese.»
Si narrano i fatti salienti dell’aventurosa vita di Richard Wagner, soffermandosi sui luoghi che lo videro protagonista, come gli anni di Parigi, Dresda, Zurigo, Tribschen, Bayreuth (un’attenzione particolare viene posta su Wagner in Italia), sugli incontri che ne determinarono il percorso biografico, fra cui quelli con i Wesendonck, Ludwig II, Cosima; sui rapporti con i musicisti importanti dell’epoca, come Berlioz, Liszt, Chopin, Mendelsshon, gli Schumann, Rossini; sulle influenze che ebbero i grandi filosofi, da Feuerbach a Bakunin, da Schopenhauer a Nietzsche. Fu l’intreccio di pensieri e di opere che fecero di Wagner un genio.
Come in nessun’altra monografia italiana si analizzano le composizioni strumentali sia quelle giovanili sia quelle pianistiche e orchestrali degli anni successivi. E, per la prima volta in Italia, si presentano tutti gli scritti, in uno studio dettagliato dei più importanti, sia quelli a carattere estetico sia quelli sulla direzione d’orchestra e su Beethoven sia quelli dagli accenti sciovinistici e antisemitici sia gli abbozzi drammaturgici non musicati.
«Nel mio libro – continua Cresti – a livello internazionale sono di particolare interesse i rapporti di Richard Wagner con la musica e la cultura italiana e i suoi soggiorni in Italia. Inoltre il lettore può capire le influenze che il suo teatro ebbe sugli intellettuali italiani fra la fine dell’Ottocento e il Novecento».
La drammaturgia e la musica sono esaminate di pari passo, così come voleva Wagner: dalle giovanili Le fate a Parsifal, seguendo attentamente l’articolazione di un pensiero poetico e compositivo straordinario, considerato secondo una prospettiva attuale. Le leggende e i miti guidarono Wagner alla ricerca del puro umano, di quegli aspetti universali che rappresentano il fondamento dell’essere e dell’esserci; di quell’essenza della vita di ogni uomo che i libretti comunicano con una ricca simbologia e la musica partecipa con una forza e una raffinatezza commoventi, tanto da costituire un imprescindibile snodo nella storia dell’arte.
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