Si svolge con intimità e delicatezza questo nuovo disco personale di Roberto Sarno dal titolo Prova Zero uscito per RadiciMusic. Delicatezza del suono minimale senza lasciare spazio ad organze e ad attori ridondanti. Ecco la nostra intervista…
Chitarra, tinture elettroniche e poco altro per un lavoro che raccoglie le canzoni più importanti di Roberto Sarno sparse in anni di carriera e collaborazioni e che oggi ritrovano una pace diversa, un equilibrio personale, un sentire tutto attuale. Assieme alla collaborazione di Marco Mafucci, Prova Zero ci regala sensazioni pulite di espressioni umane “acustiche” e leali, coerenti ma soprattutto senza quella patina artificiosa di qualcosa che ha la presunzione di apparire. E la sobrietà di questa scrittura si rende evidente anche dalla bella copertina che coniuga a se aria fresca e leggera di colori tenui a figure enigmatiche, a tratti inquietanti: un dolce e salato per niente eccessivo, segnali indiscutibilmente umani di una verità.
Parliamo del nome. In questi ultimi anni scendi in campo come Roberto Sarno. Come a dire: metto in gioco me stesso? Che prima forse era un camuffarsi?
Mi piace mettermi in gioco, non l’ho mai evitato. So di avere delle debolezze, ma le combatto, non ho paura di sbagliare. Più cresco e più divento consapevole delle cose, di conseguenza non temo di mettermi a nudo verso me stesso e le scelte che si diffondono verso gli altri ne sono l’effetto. Le scelte artistiche precedenti appartenevano a un qualcosa che ormai è trascorso, era doveroso cambiare.
Questo video… volutamente lo-fi… anche questa è una scelta che dietro nasconde delle scelte precise? Dei messaggi?
Un video normalmente esplode il contenuto del pezzo musicale, volevo che la scelta stilistica fosse coerente con il disco. Ho lavorato molto con Marco Mafucci e con Paolo Alberta nella ricerca delle atmosfere per il disco; abbiamo rincorso le sonorità più in linea con l’idea di mood che volevo raggiungere. Andrea Baldesi ha seguito il medesimo indirizzo nella realizzazione del video.
Che metafora interessante… questo tempo che brucia sull’asfalto… un tempo che brucia… scorre velocemente… in “contraddizione” con la tua forma canzone…
Mi piace che ognuno possa trovare la propria affezione verso le parole che canto. Ad ogni modo nella mia intenzione del pezzo “il tempo brucia” perché fa male, si consuma mentre vorrei essere altrove. Il dolore rallenta l’andamento delle cose, il flusso del loro lento accadimento e la loro percezione si delinea rarefatta. La musica qui aveva intenzione rappresentare questo.
Nel tempo queste scritture sono rimaste attuali? Secondo te sono figlie del tempo che le hanno viste nascere o valgono sempre?
Io credo che i contenuti di certe brani non tramontino mai, è la forma che può variare. Prendi ad esempio un pezzo come Space Oddity, tutti ormai siamo portati a contestualizzarlo nella sua epoca. Ma se invece immaginassimo che non fosse esistito fino ad oggi, che ci fosse ancora Bowie e sentissimo la canzone per la prima volta, suonata e pubblicata con sonorità attuali, comunque ci farebbe venire la pelle d’oca. Con Prova Zero ho voluto fissare e dare più importanza ad alcuni passaggi del mio percorso artistico che avevo paura di perdere.
Riadattarle in questa dimensione più acustica in qualche modo ha significa anche riadattare il linguaggio estetico al momento che stiamo vivendo? Anche la musica è messaggio in se…
Ho inseguito una forma estetica che fosse attuale e addirittura ho avuto l’ambizione di cercare l’avanguardia. Tuttavia con la consapevolezza che la forma è effimera e che, in quanto tale, è solo lo strumento per veicolare il contenuto. Talvolta ho scarnificato le sonorità fino a tornare alla dimensione acustica proprio per fare riemergere lo spirito primordiale della scrittura di queste canzoni.
A chiudere: perché Prova Zero? Eppure di carriera ne hai alle spalle…
Considero Prova Zero come un punto di partenza stilistico per nuovi progetti a venire. Sto già scrivendo nuove cose e nelle eventuali pubblicazioni future vorrei consolidare questa ricerca, approfondirla ed evolverla ancora.
Info: https://www.facebook.com/Roberto-Sarno-137772726571593/