INTERVISTA | L’uomo e il suo risveglio: l’esordio di Rossella Aliano

Rossella Aliano cantautrice siciliana, sigilla il suo esordio con il disco Blood Moon da cui il singolo Giuda (guarda il video) e noi l’abbiamo intervistata…

Conosciamo Rossella Aliano. Anzi la ritroviamo in questa novità personale… perchè fino ad oggi la carriera musicale della cantautrice siciliana è stata costellata di collaborazioni, band e formazioni diverse, dai giovanissimi Gli Gnorri fino agli ultimo Liberandante – e partiamo dai primi anni 2000 per finire al 2013. E se da questi primi impasti medioevale e decisamente folk, dopo un lungo percorso di riconoscimenti e premi, Rossella Aliano approda ad essere cantautrice in tutto e per tutto. Oggi il suo esordio si intitola Blood Moon (deriva del Blood Moon Project, collettivo di musicisti con cui la Aliano ha dato vita al progetto)… un disco che oserei definire privato, quasi sussurrato a volte, quasi indie in altri momenti in cui non si maschera troppo la fantasia. Un disco digitale, che per lunghi tratti sembra provenire dalla luna… la genesi dell’uomo che approderà, forse, ad un risveglio ed un ritorno alla sua verità.

Con il singolo Giuda si parla di omologazione. Ma in effetti, come spesso capita lungo tutto il disco, tu stai parlando di quello che accade ogni giorno anche e non solo sulle persone in senso stretto. Da musicista per esempio il tema dell’omologazione è determinante…
Dipende, se quando si compone musica si pensa ad omologarsi a tutto quello che passano oggi i media, si, è sicuramente determinante in senso negativo, perché a livello di scrittura pensare ad omologarsi al resto snatura il concepimento di un’opera, e l’ispirazione viene senza dubbio inquinata. Al contempo ritengo che la stessa non sia determinante per il successo – occorrono più ingredienti – e così per quanto mi riguarda cerco di essermi fedele, scrivo raccontando le mie esperienze, la mia realtà più intima che credo riguardi un po’ tutti, essendo tutti simili ma diversi, e più o meno tutti coscienti di stare andando verso un modello umano standardizzato.

Space Pop. Bella definizione. Come la interpreti dal tuo punto di vista?
Un pop che per quanto riguarda i suoni (ma in parte anche i testi) richiama la Sci-Fi di cui sono da sempre appassionata; una sorta di viaggio siderale, provando ad evocare nell’immaginario di chi ascolta un lungo viaggio tra le stelle. Atmosfere futuristiche rimanendo comunque all’interno della canzone pop.

Sicuramente dobbiamo citare Battiato. Sei d’accordo? E chi altri ha contaminato la tua scrittura?
Ho ascoltato Battiato, si, ma mi sorprende che ci si trovino delle analogie, non era nelle mie intenzioni, ma la cosa non mi dispiace affatto. Ascolto tantissima musica e generi disparati l’uno dall’altro; musica barocca e medievale, così come heavy metal, jazz ed elettronica. Sono passata dai Cure a Jan Garbarek, dai Cocoteau Twins a Yan Tiersen, Devics, Air, Funk Storung, e ultimamente i Villagers. Credo di aver preso un po’ da tutto, o forse da niente. Vale lo stesso anche per le letture, leggo da Ammaniti ai testi sacri, da Sophie Kinsella a Watzlawick – Sono avida di conoscenza. Poi ovviamente rimane quello che maggiormente mi risuona dentro.

Blood Moon riporta a galla le tematiche ormai decantate in lungo e in largo. Partendo da Pasolini, passando per Orwell e arrivando a voi cantautori di questa attualità. Un sistema gigante che manovra tutto a nostra insaputa… è corretto?
Si, io penso che siamo gestiti da un grande burattinaio che muove tutti i fili come fossimo marionette. Sono le banche, le multinazionali, i governi ombra, e tutto quello che ci nascondono da sempre ma che a poco a poco sta venendo a galla, in parte almeno. Ci fanno credere di essere liberi,di poter scegliere quando spesso la scelta è tra un modello di un telefonino e l’altro, il tg5 o il tg4, oppure scegliere lavorare 12 ore al giorno per pagare lo stato e il lusso dei potenti oppure restare fuori dal sistema e vivere una vita di stenti. Non siamo mai stati liberi. E se qualcuno prova a spezzare le catene, viene fatto fuori. Basti pensare ai grandi personaggi della storia che hanno tentato di cambiare il corso delle cose e ribellarsi a un sistema disonesto o alcuni scienziati che hanno proposto soluzioni importanti ed ecologiche per il pianeta. Sono tutti stati uccisi o fatti scomparire.

E poi il risveglio celebrato dal brano Real che chiude il disco. Perchè risveglio? Quindi fino ad ora stiamo dormendo?
Io credo di si, un po’ come nel film di Carpenter “Essi vivono”, o come dentro Matrix…

Info: https://www.facebook.com/Blood-Moon-Project-790141387758270/?fref=ts

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