INTERVISTA | Serena Rigacci e il suo Overseas

Serena Rigacci ha compiuto diciotto anni il 28 agosto, una voce straordinaria e una grande padronanza del palco fanno di lei un’artista a 360°, nonostante la giovane età. L’abbiamo incontrata e le abbiamo rivolto alcune domande…

Un destino tracciato quello di Serena Rigacci da quando, ancora bambina, esordisce su Rai 1 a Ti Lascio una canzone con Antonella Clerici e poi Punto su di te condotto da Elisa Isoardi e Claudio Lippi. Da lì partecipa a moltissime trasmissioni televisive Rai e Mediaset, per poi sbarcare in Europa arrivando seconda a X-Factor Ungheria. Negli ultimi due anni è stata protagonista, insieme a Fiordaliso, nel Musical La Sirenetta, nel ruolo di Ariel. Serena è iscritta al liceo linguistico, studia chitarra, pianoforte, ballo, canto e recitazione, consapevole che per realizzare il suo sogno il talento, da solo, non basti. Serena sa affrontare con impegno le sfide che le si presentano avendo ben chiaro quali siano i suoi obiettivi. E’ uscito in questi giorni Overseas in duetto con Alkaline feat Famous Dex, a introdurre un progetto internazionale che prevede una serie di uscite discografiche, a cadenza periodica, nelle quali la vedremo impegnata con i grandi della musica Trap e Urban internazionale.

Serena hai esordito bambina sul palco prestigioso di “Ti Lascio Una Canzone” con Antonella Clerici. Com’è cominciata quest’avventura per te?
Il canto era la passione del mio bisnonno che era baritono e da piccola mi raccontano che quando piangevo mi mettevano le cuffie e l’ascolto della musica mi tranquillizzava. Ti Lascio Una Canzone è stata quasi una scommessa, infatti prendevo lezioni di canto da pochissimo e mia nonna suggerì a mia mamma di provarci. E’ partita così e ora fa parte di me.

In seguito c’è stato XFactor Ungheria, molte trasmissioni e anche il Musical La Sirenetta dove hai interpretato Ariel. Rifaresti un Musical?
E’ stata un’esperienza davvero molto importante e significativa anche per la mia crescita artistica. Il Musical ti mette alla prova con il canto e il ballo, ma anche con la recitazione. Sono stata molto fortunata perché con me c’era un cast eccezionale tra cui Fiordaliso che è una professionista dalla quale ho imparato molto. Credo che se si presentasse l’occasione di lavorare in un altro spettacolo altrettanto importante, ci potrei pensare e poi non sono abituata a dire mai, perché sono aperta a sperimentare e mettermi in gioco.

Hai qualche rimpianto pensando ai giochi, al tempo libero che lo spettacolo e la musica ti hanno portato via?
Ti confesso che ogni tanto ci penso. Sicuramente non ho potuto vivere con leggerezza, il mio tempo da bambina, perché già allora i miei impegni erano tanti, ma mi sono sempre divertita tanto; quei palchi e le luci, erano un mondo fantastico per me, dove con la mia voce riuscivo a divertirmi. Ha condizionato e condiziona ancora oggi la mia vita, che è divisa tra la scuola e gli impegni di lavoro ma la passione che ho per tutto questo è tale, che so di non poterne fare a meno e non riesco a immaginarmi senza.

Un brano di genere Trap e Urban con una contaminazione pop, nato in pieno lockdown, in cui hai saputo coniugare creatività e tecnologia. Che cosa rappresenta per te questo nuovo progetto?
Sono felice ed entusiasta di mettermi alla prova con un genere musicale che mi affascina, vicino alla mia generazione. Mi emoziona l’idea di far parte di un grande progetto, tutto internazionale, con collaborazioni e grandi artisti forti in questo genere. Amo le sfide e questa è un bel banco di prova! Ho un ottimo rapporto con il mio produttore che ha saputo aiutarmi a superare la difficoltà del lockdown in cui ho dovuto adattarmi a lavorare da casa e non in studio come di consueto.

Sei giovanissima e dopo aver cantato tanto in italiano, ti sei cimentata in questo progetto internazionale cantando in inglese. Come vedi il tuo futuro artistico? Sarà questo lo spazio nel quale muoverti?
Mi piace sperimentare e sono curiosa. Certamente se dovessi indicare quale sia la mia comfort zone, direi che è l’inglese che per metrica e sonorità mi fa sentire a mio agio. So che tornerò a cimentarmi ancora con l’italiano, trovando modalità altrettanto confortevoli. Del resto amo giocare anche con la mia immagine in modo colorato e divertente, interpretando le fasi della mia creatività per continuare a sorprendermi e sorprendervi.

Ascolta Serena Rigacci su Spotify

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