Sachet è il nuovo singolo di Sesto Carnera in collaborazione con Bub Styles, prodotto da Doc Ketamer per KML records, etichetta discografica con sede ad Amsterdam che da un po’ di tempo cerca di proporre sul mercato italiano suoni e stili d’oltreoceano ispirandosi alla nota etichetta americana Griselda Records. Ecco cosa ci ha raccontato l’Autore
In Sachet, il nuovo singolo proposto da KML records, troviamo Sesto Carnera, rapper ed Mc Pugliese membro della Crew Sang & Slang e Bub Styles, rapper di Brooklyn che si sta facendo notare sempre di più.
Il brano, che è accompagnato da un visual video diretto da Jacopo Incoronato, parla, nonostante i due diversi background degli artisti, delle difficili realtà in cui vivono, ponendo l’attenzione sul degrado urbano e sociale. In questa intervista abbiamo cercato di saperne di più e di affrontare con Sesto la spinosa questione meridionale. Vediamo cosa ci ha raccontato Sesto Carnera…
Sachet. Perché proprio questo titolo?
Il termine francese “Sachet” significa “bustina”. Tale parola, racchiude il concept del brano in cui sono andato a descrivere (come spesso accade), le difficoltà sociali di San Severo. La bustina, infatti, rappresenta la vendita al dettaglio, elemento che si va a sovrapporre ad uno scenario di disagio.
Questo rientra in quella che si definisce “la questione meridionale”. Di cosa si tratta?
Quando parlo di “questione meridionale” mi sto rifacendo ad Antonio Gramsci ed alla spaccatura sociale causata dall’unione d’Italia che si è continuata a protrarre sino ad oggi. Senza essere troppo prolisso, viene abbastanza chiara la differenza funzionale sul piano economico fra le due zone d’Italia: Nord e Sud (un’Italia da sempre spaccata in due). Il meridione vive una situazione di disagio, disoccupazione, mancanza di strutture, di opportunità e di conseguenza di enorme devianza sociale (R. Merton).
I giovanissimi che vivono lì che tipo di consapevolezza hanno di tutto questo?
Non tutti hanno ben chiaro il quadro, però quando vivi in un posto che non ti offre niente, quando sei costretto a migrare o a vedere la migrazione come la soluzione migliore per la tua vita, il peso di quello che accade intorno a te lo senti, consapevole o meno della situazione generale. Inoltre, bisogna considerare che la situazione dei giovani riguardo l’immissione lavorativa è grave ovunque, nel mezzogiorno la situazione è ulteriormente più drastica. Il punto è che ci vuole consapevolezza in ogni luogo e nel caso italiano, se la generazione precedente, figlia del boom economico, ci avesse capito qualcosa riguardo ai mutamenti sociali e fosse riuscita a guidare un minimo la generazione successiva, probabilmente qualche mezzo in più i giovani l’avrebbero potuto avere.
Guarda il video di Sesto Carnera:
https://youtu.be/iB-sPMW5pwo
Quanto incide la televisione, con prodotti tipo quelli di Gomorra, o la musica, con i dischi dei nuovi trapper, nello sviluppo di un bambino e di un adolescente?
Può sicuramente incidere in quanto si propongono dei modelli ma se ci fossero delle figure educative e delle strutture formative, sociali e culturali funzionanti, non dovrebbe essere per forza rilevante per lo sviluppo educativo di un adolescente vedere “Gomorra” o “Suburra”. Il discorso è semplice, se una struttura sociale funziona bene, i problemi legati al disagio ed alla dispersione scolastica sono ai minimi termini; se però parliamo di aree geografiche con problematiche socio-economiche, che Netflix proponga modelli criminali o meno, la devianza sociale avviene a prescindere. Questa risposta chiaramente vale per ogni contesto e periferia di qualsiasi posto italiano e non.
Con il rap che proponi tu, puoi fare la differenza?
Ogni forma d’arte può fare la differenza messa davanti ad una coscienza. Non posso arrogarmi di dirvi che quello che dico possa cambiare le cose, sicuramente ci sono degli spunti per poter riflettere.
So che è un discorso complesso, ma cosa servirebbe, secondo te, per migliorare la “questione del sud”?
Non credo sia la sede giusta per poter parlare di geo – politica, nonostante conosca l’argomento, credo ci siano altre persone più competenti con cui parlare di questo.
Hai mai pensato di andare via?
Sì, spesso, probabilmente è una cosa che potrebbe accadere in un tempo anche abbastanza breve.
Sachet è uscito insieme a un artista degli states, Bub Styles. Alla fine, anche se in contesti diversi, esprimete gli stessi concetti, un po’ come se ci fosse un “sud” in tutto il mondo. Questo ti ha fatto riflettere in qualche modo? Credi che debba far riflettere?
Le periferie sono ovunque e le problematiche sociali come ho accennato nelle domande precedenti dipendono da tanti fattori che non sono solo presenti nel sud Italia. Nei miei brani parlo del luogo che abito e delle problematiche che riguardano il meridione, questo perché come artista mi ispiro a quello che vivo. Detto ciò, sono ben al corrente delle tragedie mondiali, degli esodi migratori e dei problemi (probabilmente anche più gravi in alcuni casi del sud Italia) che ogni periferia del mondo vive. Essendo una figura educativa che ha anche lavorato al di fuori del proprio territorio sono ben al corrente di ciò che succede in toto a livello globale.
So che la domanda arriva alla fine, ma ti andrebbe di dirci qualcosa di Sesto Carnera? Artisticamente e come persona.
Preferisco che la gente cerchi di ascoltare di più. Si possono trovare più sfumature di me nei miei brani rispetto a qualsiasi cosa scegliessi di dirvi in questo momento.
Social e Contatti
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