Silversnake Michelle: complicità evocativa, rock d’autore

Bellissima, seducente, ammaliatrice… e in qualche misura pericolosa. Micaela Battisti si fa conoscere in musica con Silversnake Michelle e non abbandona teatralità e visionarie scene pompose di palcoscenici e momenti corali…

…Un disco che si veste di notte e di confessioni assolutamente personali. Si riempie di un suono imperioso e determinato, un rock che diventa metal che poi sembra epico e che alla fine, in alcuni tratti, sfiora il bel pop d’autore americano. Insomma questo “Her Snakeness” non si risparmia di certo. In arrivo il video ufficiale…

Teatro. Avvocato. Voce soprano. Rock. Sperimentazioni. Il filo conduttore di tutto questo?
Il filo conduttore? La ricerca del Sè. Diverse esperienze di vita in un oceano confuso. ALcune dettate da scelte mie poco consapevoli forse per compiacere altri, altre dettate dall’istinto (forse le migliori); ma tutte con lo scopo di cercare me stessa e di trovare uno spazio Mio nel mondo. Tutte sono risultate formative in qualche modo e mi han permesso di capire cosa desideravo e cosa no.

Quanta notte c’è dietro la tua scrittura?
Moltissima notte in tutti i sensi… sia per il fatto che scrivo solo di notte sia per i contenuti.
La notte è qualcosa di magico, di misterioso, oscuro. Fa paura, ma al tempo stesso, è rilassante e meditativa. Le forme e i colori prendono vita. Ogni minimo suono fa sussultare. Riesci ad ascoltare quei rumori sottili ed impercettibili durante il frastuono del giorno. La vita è più silenziosa ed introspettiva. Noi diventiamo sagome trasparenti e riusciamo a vedere nel profondo di noi stessi.

E invece quanta autobiografia esiste tra le righe dei tuoi testi?
I testi sono autobiografici. Sempre. Come se si fosse aperto un vaso di Pandora e tutto deve traboccare fuori. Le mie emozioni, sensazioni, ossessioni. E’ tutto nei miei testi.
Mi racconto attraverso i testi e la musica.

Nei testi… anche parole inventate… cioè?
Diciamo che mi piace usare il testo per esprimermi in modo immediato e istintivo come fanno i bambini. La musica è come tutte le arti una forma libera. Quindi non mi interessa curare la grammatica.
Nella canzone Diallele (che ha un titolo italiano), per esempio, il termine diallele in inglese si traduce “circular logic”….io ho usato Diallel che non esiste o perlomeno ha un significato diverso.
“Summter” per indicare una fusione di termini tra summer e winter.
Ma questo lo feci anche nel primo album dove alcune parole hanno un suono che richiama un’immagine, tipo “fuggle” che dà l’idea di un terreno paludoso.

Nessun video ancora. Come mai? In programma?
Il video è una forma importantissima di comunicazione. Ho molte idee su varie canzoni. Però sono molto pignola o si realizza come dico io o non se ne fa nulla. Il testo, la melodia sono associate ad una singola immagine. E’ un disegno che suona.
Non può essere approssimativo o lontano dal mio mondo. Quando lo giro ma soprattutto quando lo rivedo devo vivere e sentire la canzone fino in fondo.
Si abbiamo in programma di girarlo a breve. Diciamo che ho trovato uno staff “molto comprensivo e paziente” 😉

E dopo tanta rivoluzione e sperimentazione… il tuo habitat migliore? Hai raggiunto l’equilibrio oppure stai cercando ancora?
Il mio habitat migliore sta nelle cose semplici ed essenziali. Sono andata a toccare e sperimentare cose che forse non mi appartengono in pieno, ma sentivo che lo dovevo fare per poter capire chi sono e che percorso seguire. Non rinnego nulla di quello che ho fatto finora. Nulla. E non ho rimpianti. C’è sempre spazio e tempo per poter iniziare qualcosa, per poter ricominciare.
Ogni giorno nasciamo e moriamo e ogni giorno della nostra vita tutto può cambiare. Il bello della vita sta proprio li.
Per quanto riguarda l’equilibrio ci sto lavorando, ma forse mi spaventa anche un po’ trovarlo. Temo che mi possa annoiare. Temo che l’equilibrio fermi quel tumulto interiore che mi fa sentire così viva.
Non so se questo sarà il mio percorso definitivo. Questa è una delle tante strade che ho percorso. Per ora il sentiero è piacevole, ma non è detto che non sia una dead end …

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