Proscenio Ensemble di Stefano Ongaro e Cristiano Zanellato: Sonorités oubliées | DISCO

Stefano Ongaro nella copertina del disco Sonorites oubliees: Proscenio Ensemble

Fuori Sonorités oubliées il nuovo disco del Proscenio Ensemble di Stefano Ongaro al clarinetto basso e corno di bassetto e Cristiano Zanellato al pianoforte con musiche del periodo classico-romantico

È uscito Sonorités oubliées: 19th-Century Music for Bass Clarinet and Basset Horn il nuovo disco del Proscenio Ensemble con Stefano Ongaro e Cristiano Zanellato pubblicato dall’etichetta Da Vinci Publishing di Osaka (Giappone).

Stefano Ongaro, clarinetto basso e Cristiano Zanellato, pianoforte
Stefano Ongaro, clarinetto basso e Cristiano Zanellato, pianoforte

Dopo tre anni dal precedente “Ô, doux printemps d’autre fois” il clarinettista Stefano Ongaro e il pianista Cristiano Zanellato nel 2023 hanno dato vita ad un nuovo lavoro discografico a firma Proscenio Ensemble.

«Registrare un disco è sicuramente un impegno notevole per un musicista – spiega Stefano Ongaro è un’opera che rimarrà nel tempo e che va oltre il singolo concerto. Nel nostro caso è anche la conclusione di un lungo lavoro di ricerca storica e musicologica, visto che alcuni dei brani proposti non sono mai stati incisi ufficialmente in precedenza e quindi aumeta la responsabilità nel proporre un progetto di questo tipo».

Con Sonorités oubliées: 19th-Century Music for Bass Clarinet and Basset Horn si vuole recuperare alcuni dei principali tesori musicali che hanno scritto la storia di due strumenti molto particolari del periodo classico-romantico: il clarinetto basso ed il corno di bassetto.

Questi strumenti, la cui prima costruzione risale al XVIII secolo, hanno avuto una lunga evoluzione storica ed è stato necessario diverso tempo prima che fossero apprezzati a pieno dai compositori.

Nel disco, il Proscenio dedica un omaggio a Giacomo Meyerbeer (1791-1864), un compositore di spicco della grande opera, che ne “Gli Ugonotti” (1836) dedicò un lungo recitativo, da considerarsi il primo assolo per clarinetto basso nella storia della musica. Questo primato viene però conteso con Saverio Mercadante (1795-1870) che, l’8 marzo 1834 al Teatro “La Fenice” di Venezia, presentò l’opera “Emma di Antiochia” che, stando ai documenti storici del Teatro firmati dall’allora Presidente, vide la partecipazione in orchestra del Sig. Catterino Catterini, professore di Glicibarifono (così si chiamava il primo clarinetto basso) per l’esecuzione di un apposito assolo per questo strumento.

Assieme alla morbidezza, agilità e calore del clarinetto basso con questi assoli orchestrali, l’ascoltatore avrà modo di conoscere da vicino anche il corno di bassetto grazie alle composizioni di autori del primo ottocento.

Christian Rummel (Chretién Rummel) fu un insegnante di musica, pianista, clarinettista, violinista e compositore tedesco. Il suo stile era rappresentativo della sua età e le sue opere godettero di molte esecuzioni. Di Rummel il Proscenio esegue “Andante Varié: tema e variazioni-polonese”: brano fuori catalogo di un compositore allora trentenne che esaltò la sua capacità compositiva per due strumenti che conosceva sin troppo bene; molto spazio dedicò al pianoforte dedicandogli delle variazioni nelle quali tace lo strumento a fiato. Una composizione gradevole e molto raffinata che è seguita dal “Nocturne, op.87” di cui non è nota la data di stesura di questo brano per corno di bassetto oppure corno a pistone.

Si spazia poi per arrivare a Franz Danzi (1763-1826) compositore notissimo nel suo periodo, oggi pressoché sconosciuto. Il Duo esegue la Sonata op. 62 per corno di bassetto del 1824 che si presenta suddivisa in 4 movimenti: Larghetto, Allegretto, Larghetto, Allegretto.

La proposta musicale del cd chiude il viaggio fra le composizioni per corno di bassetto con il “Bolero in forma di rondò, op.40” di Charles Koch composto si presume nel 1832 e scritto anche per fagotto; all’epoca era frequente scrivere composizioni con strumenti intercambiabili. Quasi nulla si sa di lui, se non che nacque vicino a Coblenza, Germania, nel 1793 e fu impiegato come fagottista nella cappella del duca di Sassonia-Coburgo nel 1822. Questo brano evidenzia in modo chiaro lo slancio del virtuosismo scherzoso romantico, sempre accompagnato da una accentuata ricerca di espressività dello strumento solista.

Addentrandoci nel periodo tardo-romantico, andando verso l’era moderna affrontiamo quattro compositori con opere per clarinetto basso e pianoforte.

Friedrich Diethe (1810-1891), tedesco, fu un oboista nell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia oltre che compositore. Totalmente sconosciuta la sua vita, parrebbe che la “Romanza” (1860) per clarinetto basso sia l’unica sua composizione a noi pervenuta. Un’opera che negli anni venne poi rimaneggiata per altri due organici oltre alla versione originale.

Proseguiamo con August Friedrich Martin Klughardt (1847-1902) e la sua Romanza per clarinetto basso e pianoforte (1890). Klughardt fu un compositore tedesco, pianista e direttore d’orchestra molto apprezzato in vita, che purtroppo oggi è quasi del tutto dimenticato. La Romanza mantiene le similitudini delle prime pubblicazioni per clarinetto basso: carattere maestoso e semplice, simile ad un inno.

Jules François Firmin Pillevestre (vero nome Pillevesse), compositore e direttore d’orchestra francese del XIX secolo. Scrisse opere strumentali e musica militare. Il Premier Offertoire, originale per clarinetto basso e organo, si presenta come una romanza ma senza parole e a carattere religioso.

François Rasse, violinista, direttore d’orchestra, insegnante e compositore belga chiude questa ricerca sulle sonorità dimenticate con il suo Lied (1921) per clarinetto basso. Rasse si caratterizza per la sua passione e amore per la voce umana, che si traduce in un’espressione molto lirica. Questo Lied (canzone per l’appunto) espone tutte le qualità liriche del clarinetto basso ed è in grado di creare un clima molto particolare, di pace e riflessione, per quanti si accingono al suo ascolto portando a ricercare sempre più l’aspetto vocale umano nel suono di questi strumenti. Proprio come fa il Proscenio Ensemble che cerca continuamente un nesso fra la voce umana e la voce dello strumento a fiato in particolare.

«Spero che il pubblico, ascoltando il nostro lavoro, trovi uno stimolo per fare con noi “un viaggio nella raffinatezza della musica” – conclude Ongaro – L’impegno del Proscenio Ensemble è quello di rieducare all’ascolto della Buona Musica, non dimentichiamo che tutti i generi musicali nascono dalla “classica” e, ugualmente ad altre arti come la pittura, richiede desiderio di conoscenza per essere apprezzata, compresa e valutata per il valore culturale e professionale che racchiude in sé».

Ascolta il disco Sonorités oubliées del Proscenio Ensemble

Il programma del disco che verte sulla musica da camera per duo, vede presenti Stefano Ongaro, al clarinetto basso e corno di bassetto, e Cristiano Zanellato al pianoforte.

Stefano Ongaro si è diplomato in clarinetto nel 1995, ha successivamente conseguito, con il massimo dei voti e la lode, il Master in clarinetto e musica da camera; ha inoltre ottenuto il master in clarinetto basso al conservatorio di Mons (Belgio).

Finalista in numerose audizioni orchestrali, ha collaborato con le più importanti orchestre italiane: Gran Teatro La Fenice di Venezia, Teatro G. Verdi di Trieste, Orchestra di Padova e del Veneto, Teatro Lirico di Cagliari; diretto da famosi direttori: Nikša Bareza, Andrea Battistoni, Jordi Bernàcer, Myung-whun Chung, David Levi, Julian Kovatchev; all’estero nell’Orchestra “Philharmonie der Nationen” diretta da Justus Frantz. Svolge attività concertistica in formazioni cameristiche per conto di associazioni musicali e società concertistiche.

Cristiano Zanellato diplomatosi nel 1990 con il massimo dei voti e la lode, si è perfezionato conseguendo il Diploma Superiore di Perfezionamento Pianistico nel 1994 presso l'”Ecole Internationale de Piano” di Losanna (CH). Nel 2006 raggiunge, con il massimo dei voti e la lode, la Laurea Magistrale in “Discipline Musicali – Perfezionamento Interpretativo Pianistico”.

Appassionato anche del repertorio vocale da camera, nel marzo 2013 partecipa al Master in musica vocale da camera ottenendo il massimo dei voti e la lode. Numerose sono le sue vittorie in importanti concorsi pianistici nazionali ed internazionali. Inizialmente orientato al repertorio solistico, ha successivamente aperto la sua attività concertistica alle più diverse forme cameristiche.

Ha inoltre collaborato intensamente alla preparazione e messa in scena di produzioni operistiche (Il flauto magico, Le nozze di Figaro, Così fan tutte, Don Giovanni, Bastien und Bastienne e La finta simple di W.A.Mozart; La traviata di G. Verdi; Il trittico e La Boheme di G.Puccini, Il barbiere di Siviglia di G.Rossini).

Il disco Sonorités oubliées: 19th-Century Music for Bass Clarinet and Basset Horn è disponibile online nei maggiori digital stores ed è ascoltabile su Spotify e Youtube.

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