INTERVISTA | Stefano Faggioni: oltre il cantautorato

Stefano Faggioni FAST, musicista, autore, compositore e vincitore del premio “Lunezia 2021 – Musicare i Poeti“ pubblica il brano Mani tese e stupisce ancora di come canta del mondo di oggi con la sua voce graffiante. L’abbiamo intervistato per conoscerlo meglio ed ecco cosa ci ha raccontato

Diamo il benvenuto a Stefano Faggioni su Blog della Musica. Per chi ancora non ti conosce puoi in poche righe presentarti?

Grazie per la cortese ospitalità. Sono Stefano Faggioni, ho 38 anni, sono musicista e da 13 anni vivo in Svizzera, dove lavoro come insegnante di musica al liceo e come organista titolare nella diocesi di Morges.

Chi o cosa ti ha fatto avvicinare alla musica? Come hai iniziato?

Come sempre succede in questi casi, in famiglia si ascoltava musica, si cantava e si strimpellava qualche strumento. Poi, un giorno ci avvicinammo alla vetrina di un negozio di musica, e lì in bella mostra, c’era un pianoforte da studio, bianco lucido il cui colore brillava e si rifletteva nei miei occhi da ragazzino. Fu questa l’impressione che ebbe mio padre. Il giorno dopo, ci fu un briefing di famiglia ed in serata quel meraviglioso pianoforte era a casa mia ed è ancora qui con me da 33 anni.

Sei diplomato e laureato in Organo e composizione organistica, oltre che in Clavicembalo ed hai conseguito anche alcuni Master all’estero. In che modo porti avanti il tuo percorso musicale classico?

L’impostazione classica è un passe-partout, è la base per ogni cosa musicale, si parte sempre da lì per fare musica. Ovviamente puoi prendere altre strade di partenza, ma quella classica è per sempre. Penso che anche con le nuove tecnologie, se hai un’impostazione musicale classica, ti ritrovi in mano uno straordinario mezzo di evoluzione e di trasformazione. Faccio concerti classici con mio fratello sassofonista, abbiamo costituito il Duo Faggioni e giriamo l’Europa portando avanti il nostro repertorio e la nostra idea di musica.

Come coniughi la tua attività musicale “classica” con quella più “cantautorale” che ti ha portato a vincere il prestigioso Premio Lunezia nel 2021?

Il musicista è sempre portato a comporre, a scrivere musica e canzoni, perché vuole sempre mettersi alla prova, portare sé stesso, vedere come va, seguire ed inseguire il pubblico. Sono un musicista molto prolifico, produttivo, sono curioso, affronto ogni genere musicale, al liceo abbiamo fatto dei musical bellissimi ed apprezzati, scrivo canzoni per bambini e ho partecipato al prestigioso “Premio Lunezia” nella categoria Comporre i Poeti (Dante). Non mi limito, sono versatile e flessibile e, come ti dicevo, lo devo ai molti anni di studio musicale.

Al Premio Lunezia hai portato il brano “Vergine Madre”, riproduzione musicale del canto XXXIII del Paradiso ce ne puoi parlare?

Si molto volentieri. Vergine Madre è un canto sacro sul testo di Dante che ho composto ed interpretato come fosse una nuova “preghiera”, mi sono indirizzato verso una produzione mista di musica pop e tradizione classica. Ho voluto sperimentare ed “osare”, quindi sono grato al Premio Lunezia per aver riconosciuto l’innovazione dell’opera. È un onore per me ricevere questo prestigioso riconoscimento, che dopo Sanremo è sicuramente uno dei più apprezzati in campo musicale. Tecnicamente posso dire che il canto Vergine Madre rispetta perfettamente la metrica del testo dato ed ogni frase musicale è integrata con minuziosa attenzione nelle parti strutturali della canzone. La parte musicale parte in dolcezza e intimità per poi innalzarsi alla fine con il ritornello finale modulato in una tonalità più alta. Il ritornello è stato volutamente inserito nel verso “Così è germinato questo fiore” dando accento e valore al Figlio salvatore; il Bridge invece è stato inserito negli ultimi versi del canto “Tu se’ colei” dando luce e valore alla figura della Vergine Madre.

Appena uscito accompagnato da videoclip è invece la canzone “Mani Tese” dove canti “L’indifferenza che crea un vuoto dentro” che cosa racconta questo testo a chi si rivolge?

Volevo fare anch’io qualcosa di concreto in questo drammatico periodo della nostra esistenza. Voglio ridare un po’ di speranza a tutte le persone che hanno perso i colori della vita e della libertà, dai senzatetto, ai malati di covid, a coloro che hanno perso parenti cari, e a coloro che subiscono le guerre; alleviare con la musica le tante sofferenze di questo mondo, denunciando le ingiustizie e innalzando gridi d’aiuto. Dobbiamo sentirci sempre e tutti coinvolti in ciò che ci circonda, “I Care”, per solidarietà umana.

Guarda il video di Mani tese di Stefano Faggioni

Come vedi il tuo futuro artistico? Come musicista, cantautore o magari uno Stefano Faggioni autore di testi per altri cantanti?

Lo vedo interessante. Sto tirando fuori dal mio cassetto centinaia di partiture ed ora stanno lì che aspettano di essere presentate a chi ha voglia di ascoltarle. Sono propositivo e fiducioso, anche se riconosco che quello musicale ed artistico è un campo difficile da conquistare perché vi si annidano cose che nulla hanno a che fare con la musica. Ma lo accettiamo e ce ne facciamo una ragione.

C’è un messaggio particolare di cui vuoi essere portatore con la tua musica o i testi delle tue canzoni?

Si, racconto me stesso. Ognuno dovrebbe raccontare con sincerità sé stesso e ciò che penso. Racconto di un giovane uomo con le sue ansie e le sue fragilità, le sue speranze, le sue frustrazioni, i suoi successi e le sue delusioni, e per farlo uso la musica, uno strumento meraviglioso e straordinario di comunicazione che conosco molto bene, perché lo amo e perché ho dedicato tutto me stesso per apprenderlo.

Per quale Interprete contemporaneo di piacerebbe scrivere una canzone?

Guarda a me piace il pop melodico nel solco della tradizione della musica leggera italiana. Ce ne sono tanti, ma sono loro stessi cantautori come Mengoni, Ramazzotti, Michele Bravi e tanti altri. Come interpreti allo stato puro mi interesserebbero tanto la Mannoia, Marrone, Amoroso.

Se invece potessi collaborare con un musicista, del presente o del passato, chi sceglieresti?

Quand’ero ragazzo sentivo Rock Progressivo Italiano, soprattutto i BMS – Banco del Mutuo soccorso, conoscevo e conosco a memoria tutt’ora tutte le loro opere. Ma sono sempre stato fan anche di Gigi D’alessio: lo ascoltavo di nascosto perché i miei amici amavano tutt’altri generi musicali. Forse fa strano associare BMS a D’Alessio: si, sono due generi completamente opposti e forse contradditori ma… io sono cosi e mi è sempre piaciuto cosi. Quindi, mi sentivo un po’ emarginato e mi rifugiavo nella mia auto a sentirmi “il Ragno (BMS)” e “Il primo amore non si scorda mai (D’Alessio)”.

Se fosse ancora tra noi, mi confronterei (come già fatto personalmente in precedenza, nei backstage dopo i tantissimi concerti live) con Francesco Di Giacomo perché i miei gridi di denuncia assomigliano ai suoi.

Oggi, come Artista completo: sceglierei Gigi D’Alessio. Gigi è un raffinato musicista, un cantante eccelso, un melodico meraviglioso, un produttore che non esita a confrontarsi con la modernità e la cavalca. Insomma, un’artista a tutto tondo, intelligente simpatico ed ironico. Irraggiungibile! Si! Oggi sceglierei Gigi D’Alessio.

Secondo Stefano Faggioni il cantautore in Italia, inteso nella sua accezione più profonda, ha ancora un futuro?

Non faccio parte di coloro che si piangono addosso e non sono malato di esterofilia. Ritengo che la musica pop italiana non abbia niente da invidiare alla musica internazionale, basta vedere le cover che vengono riprese e gli artisti italiani che ottengono successi in tutto il mondo. Sanremo ce lo ha dimostrato, cantautori bravissimi, innovativi e straordinari per presenza scenica, testi importanti e belle voci. I cantautori in Italia hanno un presente ed un futuro luminoso, bisogna però avere più coraggio e investire sulle competenze (che sono quelle più durature, non sono mai passeggere ed evanescenti).

Prima di lasciarci, quali sono i tuoi prossimi progetti artistici e i sogni che vorresti tirare fuori dal cassetto?

Mi accontento di poco, vorrei avere la possibilità di far ascoltare i miei lavori a qualche Produttore coraggioso e a qualche Artista che non sia legato a logiche commerciali. So che è impossibile, ma tu parlavi di sogni e io sono un sognatore ad occhi aperti … e poi penso di avere tante cose interessanti da condividere. Ti ringrazio di nuovo per l’occasione che mi hai dato e saluto te e tutti coloro che leggeranno questa intervista. Mando a tutti il mio messaggio di Pace con le Mani tese.

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