Potere, amore, intrighi, delitti, nella Ferrara del tardo Rinascimento: tutto questo e molto di più nel libro La sconcertante storia del Concerto delle Dame di Francesco Calcaterra per Zecchini Editore
La sconcertante storia del Concerto delle Dame è il libro scritto da Francesco Calcaterra e pubblicato per Zecchini Editore nel 2018.
Il percorso tragico della vita di quattro donne d’alto lignaggio, con straordinarie qualità canore e musicali, offre lo spunto all’autore per un’adeguata quanto amara riflessione sul Potere e sulla condizione della donna nel tardo ’500, sugli effetti umani dell’incipiente economia monetaria, sul progressivo degrado della società di corte, indegna evoluzione della linfa vitale del primo, splendido Rinascimento.
Donne belle e raffinate, le Nostre, accolte, per queste ragioni, e con buon trattamento, alla corte di Ferrara; donne, pertanto, tra le prime ad essere provviste di reddito personale e di consistenti doti, e, perciò stesso, accasate prontamente (dai duchi) nelle primarie famiglie della città estense.
Donne celebrate da poeti, musici e filosofi – dal Tasso al Patrizi, passando per G. de’ Bardi e L. Luzzaschi -, la cui reputazione supera le Alpi e arriva persino in Giappone.
Donne fortunate, privilegiate, soddisfatte, dunque? Mai ringraziare la dea bendata troppo in fretta! Donne, invece, a cui il captativo Alfonso d’Este, che nella loro musica ha cercato di annegare i tanti problemi esistenziali e dinastici, e il sistema sociale aristocratico hanno riservato ben atroce destino.
Percorso infelice, ricostruito – non senza indignato trasporto – su documenti originali degli Archivi del Vaticano, di Modena e di Ferrara.
La sconcertante storia del Concerto delle Dame: Prefazione
Sarà mai completa, una biografia? – è una domanda che non merita risposta. Perché non è missione possibile e inoltre non servirebbe neanche, perché la completezza non è indispensabile.
Viene in mente subito Lucien Febvre quando ne mostrava il disprezzo. I ‘‘vuoti’’- oltretutto – sono utili al lettore, chiamato – ove lo voglia – a riempirli: con le sue deduzioni, conclusioni, indagini, ipotesi. Lo coinvolgono interamente, e forse piacevolmente.
Una biografia si “completa” così: perché è un concerto a quattro mani che nessun bravo pianista-autore suonerà mai da solo. E non è tutto. Una biografia deve necessariamente incrociarsi con delle altre, cartine di tornasole di un ambiente apparentemente non coinvolto, indispensabili a farlo ‘‘reagire’’, scuotere, emergere. Una biografia isolata non esiste, non può scriversi: Lucrezia Borgia senza Cesare, Alessandro VI, Giovanni Sforza e
qualche capitano di passaggio? Lorenzo senza i Pazzi, i Petrucci, i Riario? Giulio II senza Alciati e Francesco Maria?
Più lavoravo alle mie e più m’accorgevo che i previsti limiti di riferimento dovevano allargarsi, che l’approccio da idiografico doveva diventare nomotetico. Perché scorgevo nella mia storia tanti imprevisti, sconcertanti interrogativi, che dovevo in qualche modo affrontare; per dar vita a un quadro più ampio, ove le stesse protagoniste finivano con l’avere uno spazio limitato, avendo dovuto sacrificare il resto ai duchi, alla città, all’oro. Ma con quale vantaggio! Il pennello della storico si muove quasi a suo piacimento: gli impone uno sfondo e dei compagni di viaggio ad ogni personaggio.
Pertanto, come si leggerà, la storia del «concerto» diventa, quasi senza volerlo, quella di Alfonso II e Margherita, di Lucrezia ed Ercole Contrari, di Alfonso e Lucrezia Borgia, di altri amori meno illustri, ma infelici anch’essi; diventa la storia di un duca di Ferrara e del Papato, di un musico povero e innamorato (punito) e di un gaudente cardinale troppo potente (impunibile). Un incrocio difficilmente trattabile in modo esaustivo per i suoi tanti limiti, ma che trova nella sua frammentarietà – come un fuoco d’artificio – il suo abbagliante fascino.
Allora quale decisione prendere di fronte a questi limiti? Accontentarsi di mettere assieme episodi significativi, fatti salienti, personalità paradigmatiche? No. Perchè episodi, a prima vista secondari o semplici macachi, possono – a dispetto di violare la sacra maieutica – meglio di un grande amore o di una strabiliante vittoria, farci conoscere una Francesca da Rimini o un Giulio Cesare. Le cure riservate all’orto da Ludovico Ariosto valgono meno del governo della Garfagnana per entrare nel suo mondo di modesti piaceri, nella sua visione della vita?
Ecco perché mettendo assieme questi brandelli di vita, che pochi oserebbero classificare ‘‘biografie’’, si riesce a cogliere eventi e personaggi, in apparenza testimonianze di rapporti frequenti e sereni, facilitati da quell’ambiente tanto raffinato e infido che costituiva una corte: le sabbie mobili per sentimenti e pensieri autentici, vissuti sino in fondo. Forse, a ben pensarci, è proprio per questo che sono sopravvissuti al tempo! Quando un Amore autentico è sbandierato e offende la Morale corrente, l’Ipocrisia è pronta a imbrattarlo, e il Potere a soffocarlo, a eliminarlo. Allora l’infedeltà diventa la giusta reazione alla costrizione, e la voglia di affermazione di una donna la giusta rivendicazione ad un ruolo autonomo, paritario. E’ terribile constatarlo, ma solo un atroce delitto può fare grande un amore e solo una lunga sofferenza può far guadagnare un più che legittimo diritto. In un sistema ipocrita e ingiusto.
Il libro La sconcertante storia del Concerto delle Dame
- Capitolo I: – La corte tardorinascimentale: il degrado
- Capitolo II: La corte tardorinascimentale: la musica
- Capitolo III: Gli Estensi: dall’arco all’archetto
- Capitolo IV: Alfonso II, duca di Ferrara, re di Denari
- Capitolo V: Superficiale rosso: Luigi cardinale d’Este (1538-1586);
1. Vedi Cracovia e poi muori;
2. La vita è un madrigale! - Capitolo VI: Nel labirinto mentale di Alfonso II
- Capitolo VII: Nascita del concerto
- Capitolo VIII: D come donna, come dote, come denaro
- Capitolo IX: Le dolenti note
- Capitolo X: Machiavelli alla tastiera. Il concerto: risvolti imprevedibili. Dama di corte, dama di cuori?
- Capitolo XI: I concertisti uno per uno, Laura Peperara; Tarquinia Molza; Anna Guarini; Livia d’Arco; Giulio Cesare Brancaccio
- Capitolo XII: Concerto per la fine di un dinastia
- Capitolo XIII: Gli epigoni. Imitatori e dintorni
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La sconcertante storia del Concerto delle Dame
Potere, amore, intrighi, delitti, nella Ferrara del tardo Rinascimento
Info: www.zecchini.com