Valerio di CrescitaIndividuale.com ci parla di tre benefici che ha acquisito nella vita imparando a suonare il pianoforte da autodidatta. Vediamoli insieme
Quando avevo circa 10 anni i miei genitori decisero di acquistare un pianoforte verticale speranzosi che mia sorella maggiore diventasse una grande promessa della musica.
Quello che non sapevano era che di li a poco avrebbe smesso di suonare definitivamente per evitare di rimuovere le lunghe unghie finte.
Così, a quell’età, mi ritrovai con un pianoforte in casa senza nessuno che avesse la voglia e le capacità di insegnarmi come si suonasse.
Lo strumento rimase lì, inutilizzato per altri 10 anni, fin che un giorno sentii una canzone talmente bella che volli imparare a suonarla.
A circa 20 anni quindi iniziai a strimpellare il pianoforte in completa autonomia.
Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e ho notato che con il tempo non era solo la mia capacità di suonare uno strumento a migliorare, ma anche qualcosa dentro di me stava cambiando e oggi mi rendo conto che questo strumento mi ha insegnato diverse cose.
Vediamo tre motivi per imparare a suonare il pianoforte da autodidatta. Anzi quattro.
#1 Focus meditativo degno di un monaco
Come scrivo spesso sul mio blog CrescitaIndividuale.com, la meditazione è un metodo straordinario per avere consapevolezza del proprio corpo e per aumentare drammaticamente la propria concentrazione sul qui e ora.
Quello che molti non dicono però, è che la meditazione statica è solo una delle tante forme di meditazioni.
L’individuo consapevole è in grado di meditare facendo qualsiasi cosa, anche suonando il pianoforte o spazzando il pavimento, proprio come facevano gli antichi monaci.
Suonare obbliga la nostra mente a focalizzarsi sul qui e ora: rimanere indietro o cercare di portare la mente più avanti nella costruzione della melodia è un errore che porta inevitabilmente a una prestazione di bassa qualità.
Imparare a suonare il pianoforte da autodidatta mi ha aiutato tantissimo sotto questo punto di vista aumentando l’efficacia delle mie sessioni di meditazione tradizionali.
#2 Fiducia in me stesso e giudizio degli altri
Un altro grande beneficio strettamente legato agli argomenti che tratto sul mio blog che ho ottenuto suonando il pianoforte, è la costruzione di una migliore fiducia in me stesso.
Specialmente nei primi tempi infatti, suonavo molto facilmente quando ero da solo, ma tutto sembrava più difficile nel momento in cui qualcuno stava ascoltando.
Quando c’era qualcuno vicino a me tutto diventava confuso e disordinato e non riuscivo ad esprimere quello che avevo difficoltosamente imparato.
Con il tempo però mi sono esposto gradualmente e se dapprima erano solo alcuni familiari ad ascoltarmi, adesso non ho difficoltà a suonare il pianoforte nelle stazioni di tutto il mondo quando viaggio.
Anzi, è un piacere farlo.
#3 La gioia dell’apprendimento spontaneo – imparare a suonare il pianoforte da autodidatta
Nella mia vita ho sperimentato molte volte che seguire delle regole per apprendere non è divertente.
Hai mai provato a praticare un qualsiasi sport con gli amici senza regole troppo stringenti e un po’, come dire, alla buona?
Magari hai giocato a calcetto o a pallavolo in spiaggia senza curarti eccessivamente delle regole: se hai provato almeno una volta, sai benissimo che è maledettamente divertente.
Senza troppe regole, troppi percorsi obbligati e standardizzati, emerge quella naturale voglia di riuscire in quello che facciamo seguendo l’istinto e la passione.
Ovviamente se desideriamo diventare pianisti completi dobbiamo quasi obbligatoriamente seguire un percorso di apprendimento strutturato.
Ma se non abbiamo queste velleità, imparare in modo autonomo senza seguire tante regole, seppur giuste, è molto divertente e stimolante.
Grazie all’apprendimento autonomo ho riscoperto il piacere di imparare e di studiare e soprattutto di improvvisare per creare qualcosa di nuovo.
#4 La filosofia dei piccoli passi
Un altro concetto che strizza l’occhio alla crescita personale e che ritroviamo nella musica è la filosofia dei piccoli passi.
In passato quando trovavo una canzone che mi piaceva e che avrei voluto imparare a suonare, passavo rapidamente dall’entusiasmo alla disperazione.
Quando leggevo per la prima volta lo spartito pensavo che non ce l’avrei mai fatta e che per me sarebbe stato troppo difficile.
In realtà segmentando l’apprendimento in piccoli passi è possibile imparare praticamente qualunque cosa.
Adesso divido lo spartito in piccole parti fino a riconoscere le varie battute e se necessario segmentando l’apprendimento nota per nota.
In questo modo anche le melodie più difficili diventano praticabili.
Ho imparato ad usare questa strategia anche nella vita di tutti i giorni: quando i miei obiettivi sono troppo grandi e mi sento scoraggiato, li divido in tanti piccoli pezzi.
Ogni pezzo preso singolarmente non è complicato, anzi, è perfino banale.
Ma una banalità dopo l’altra costruisce qualcosa di incredibile.
Imparare a suonare il pianoforte da autodidatta: i punti principali
Riassumiamo di seguito i punti principali e le motivazioni più importanti del perché mi è stato utile imparare a suonare il pianoforte da autodidatta:
- Imparando a suonare il pianoforte ho innalzato drammaticamente la mia capacità di concentrazione sul qui e ora sviluppando la meditazione dinamica.
- Ho innalzato la fiducia in me stesso esponendomi poco alla volta al giudizio degli altri.
- L’autodidattismo è una forma di apprendimento appassionante che deve essere valutata come integrazione ai metodi di apprendimento guidati.
- La strategia dei piccoli passi può essere sfruttata in ogni campo della nostra vita e ci da la possibilità di imparare praticamente qualunque cosa.
Questi erano alcuni dei benefici che ho acquisito imparando a suonare il pianoforte da autodidatta e che ho voluto condividere con Il Blog della Musica.
Se ti è piaciuto l’articolo e desideri approfondire la filosofia della crescita personale fai un salto sul mio blog.
Al prossimo articolo,
Valerio
CrescitaIndividuale.com
Info: https://www.facebook.com/CrescitaIndividuale/
Complimenti per l’articolo ben scritto e ricco di informazioni. Non è tra gli strumenti più complicati ma sicuramente imparare bene non è semplice. Se vi va e avete qualche info mi piacerebbe vedere anche qualche strumento strano e affascinate.