Prove per un incendio: un nuovo inizio ci piace leggere in questo progetto inedito di Luca De Santis che pubblica sotto lo pseudonimo di SUVARI. Ecco l’intervista di Blog della Musica
Si intitola Prove per un incendio e vi abbiamo presentato questa mattina il video del singolo di SUVARI Formiche. Un momento di vita difficile che costringe il nostro all’immobilità. Dunque l’elettronica arriva in soccorso. La provincia non è più un chiudersi dietro le finestre e le pareti non sono più ostacoli alla libertà. Un disco dove la canzone d’autore pop trova espressione in una produzione elettronica condita solo di qualche chitarra elettrica in carne ed ossa. Per il resto ecco trovata una soluzione all’immobilità. Intervistiamo Luca De Santis fresco di pubblicazione. Ora si torna anche a viaggiare…
Oggi abbiamo presentato Formiche. Con essa citi l’ispirazione di Tom Vek e Baxter Dury. Come arrivi a questi dischi e in particolare che percorso hai fatto per arrivare poi a Formiche?
Baxter Dury è stato un’epifania, stavo ancora a Londra quando il mio amico Alessio mi portò a scatola chiusa al suo concerto e lì ne sono rimasto fulminato. Sono sempre stato fan della musica inglese, del punk, della new wave, e di quegli artisti che riescono a fondere tutto questo in canzoni melodiche, con sonorità a tratti elettroniche e minimali.
Una canzone come Pleasure di Baxter Dury mi ha fatto capire l’approccio da dare a questo nuovo progetto.
Anche per Tom Vek direi che c’è lo zampino di Alessio che mi regalò il vinile e da lì sono stato folgorato da canzoni come Sherman (Animals in the jungle). Quando ho scritto Formiche volevo qualcosa che potesse suonare in quel modo. La cosa che mi affascinava di un disco come Luck è che Tom Vek ha fatto ogni cosa in quel disco, anche l’artwork.
Ma in genere questo primo disco con il nome Suvari ha tanto del punk inglese. Non trovi che forse avrebbe dovuto essere più “maleducato”, pensando ovviamente a questa direzione artistica?
Direi che la lezione principale del punk è stata la spinta a suonare: “non importa come ma l’importante è suonarlo”. In un momento in cui ero impossibilitato a suonare strumenti a corda a causa di una malattia neurologica questa lezione mi ha fatto trovare la voglia di approcciarmi alla musica non per il modo in cui doveva suonare ma per il messaggio che volevo dare. Di punk c’è il mio background e il mio approccio alla musica, invece come sonorità lo sento più affine a quello che è stato il post punk inglese e l’ondata new wave degli anni 80.
Il titolo mi incuriosisce: Prove per un incendio. Precisamente che cosa significa per te?
Mi sono innamorato del contrasto nella frase che rispecchia anche il disco stesso che si sostiene su contrasti sonori.
Il concetto di base è prepararsi ad affrontare il peggio e gestirlo senza che questo prenda il sopravvento. Solitamente si fanno le prove anti-incendio, per scappare e mettersi in salvo, evitando così il fuoco. In questo caso è tutto l’opposto.
Oggi la creatività di Luca De Santis in che modo si è contaminata di tutto quello che è successo?
Ogni nota del disco, ogni parola, il suo esistere è diretta conseguenza di quello che è successo. Un evento così forte e negativo è stato il motivo per rimettersi a suonare e cercare di concentrare emozioni ed energie nello scrivere canzoni.
Avevo messo da parte la musica, non suonavo più da qualche anno. E’ paradossale ma senza un evento terribile come una malattia non sarebbe esistito Suvari.
Per chiudere: dopo Tv Glue arriva Survari. Dopo ancora che ci sarà?
Ci saranno i concerti di Suvari. Mi piace guardare al futuro prossimo in termine di mesi, intanto è il momento di dare il giusto supporto a questo disco che è appena uscito con un po’ di concerti, che è pure la parte più divertente!
Info: https://www.facebook.com/seguisuvari/