La cantautrice Tasmania, al secolo Anna Todeschini, ha pubblicato il suo nuovo singolo Nella tenda, che affronta il tema delle relazioni tossiche. Le abbiamo fatto qualche domanda.
Ciao Tasmania! Iniziamo dal tuo nome d’arte. Come nasce?
Decidere il mio nome d’arte è stato molto difficile. Alla fine di un periodo di indecisione lungo circa due anni ho scelto Tasmania perché mi piaceva l’idea di rappresentare la mia musica come un’isola.
Tutte le canzoni sono riflessioni, pensieri, istanti emotivi espressi con basi musicali talvolta diverse ma che cercano di mantenere lo stesso filone stilistico, così come nella Tasmania si ritrovano paesaggi molto distanti tra loro, ma tipici, dati dall’evoluzione isolata della flora e della fauna tasmaniana iniziato circa 10.000 ani fa
Inoltre mi piaceva l’idea di poter fare un gioco di parole e giostrare il nome d’arte spostando l’accento da tasmània a tasmanìa.
Entriamo nel vivo del tuo nuovo singolo, “Nella tenda”. Come mai quest’immagine di una tenda, per descrivere una relazione tossica?
Ho deciso di usare la tenda come metafora perché è una tipologia di abitazione molto bella ma che mette anche alla prova. Può diventare calda, afosa e dare molte difficoltà se non attrezzati e preparati. Inoltre mi piace l’idea che la tela fine della tenda possa separare l’interno dalla natura sconfinata, che se usata male possa diventare soffocante facendoti sentire distante dalla libertà dell’esterno. Credo sia una buona metafora per esprimere che delle volte le relazioni tossiche si nascondono in legami inizialmente molto belli e permissivi.
Guarda il video di Nella Tenda di Tasmania
Ci sono versi molto evocativi, come quello dell’ipotesi di farsi la guerra: “Croci cadrebbero dalle mie labbra”. Quali sono i tuoi mentori?
Il mio autore preferito è Fabrizio De André che con le sue parole riesce a dare alle immagini una logica inaspettata. Lui mi ha ispirato e continua a farlo veramente tanto.
Un altro autore che mi piace moltissimo è Francesco Guccini, riesce a domare le parole e tramite esse manifesta una consapevolezza coraggiosa in quanto espressa da una sincerità disarmante.
Poi c’è Paolo Conte che accostando poche parole fra loro riesce a riassumere poeticamente lunghe metafore con un linguaggio cinematografico e un’ironia molto bella.
Vinicio Capossela con la sua poesia e la sua profonda sensibilità espresse tramite un linguaggio che culla accompagnato dall’impeccabilità dei suoi arrangiamenti in cui si sente che ogni suono è stato curato nel dettaglio.
Alessandro Mannarino, che con il suo stile energico e musicalmente molto interessante esprime emozioni forti con delle frasi spesso iconiche.
Non posso non nominare Piero Ciampi, Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Le Feste Antonacci e molti altri.
Anche ascoltando “Estinzione” c’è un richiamo faunistico, come nel nuovo singolo “l’istinto primordiale di non ridursi a prede”, tra un ghepardo che corre e azzanna fino all’osso, e un’elefantessa in guerra. E “Mea culpa”, primo singolo che vedo su Spotify, racconta con sarcasmo della colpevolizzazione della vittima di violenze, su un gagliardo blues. La intravedi, una possibilità di evoluzione del maschio etero cis medio, dalla sua condizione stereotipata di predatore?
Per quanto riguarda Estinzione, ho voluto rappresentare l’elefante come femmina più per una questione di correttezza, in quanto la struttura sociale degli elefanti e anche delle iene (ultimo animale presente in estinzione) è matriarcale mentre i ghepardi tendenzialmente vivono in solitaria.
Ho preso questi tre animali, li ho messi in ordine per rischio di estinzione (il ghepardo lo è, l’elefante quasi, la iena per il momento se la cava) e li ho usati come personaggi metaforici per tipologie umane che sopravvivono con differenti mezzi e differenti risultati. Quindi in realtà Estinzione non affronta propriamente il tema della disuguaglianza di genere.
Anche per Nella Tenda vorrei rappresentare una relazione tossica i cui ruoli possono essere assunti da qualsiasi partner, non per forza l’uomo è predatore e la donna è vittima, non per forza la coppia è formata da due sessi diversi, il tema è proprio l’amore tossico in cui ognuno rischia di ritrovarsi prima o poi e la difficoltà nel riconoscerlo, al di là del genere di appartenenza.

Mea Culpa, invece, affronta il tema della disparità di genere. È espressa attraverso una base musicale jazz-pop, apparentemente in contrasto con il messaggio, ma che simboleggia la leggerezza con cui l’argomento tema della canzone viene spesso ingiustamente trattato. Questa canzone riflette su come la vittima, messa alle strette dalla privazione del suo diritto e di una possibile forma di comunicazione e di empatia da parte del carnefice, sia obbligata a rispondere alla violenza con la violenza, la minaccia e la paura. La vittima, per non essere più tale è costretta diventare pericolosa e minacciosa a sua volta continuando ad alimentare un circolo d’odio che si propaga. L’unico modo per essere al sicuro è difendersi. Credo che sia una rappresentazione della situazione attuale.
Ciononostante credo che le nuove generazioni maschili siano già molto più aperte e rispettose verso il genere femminile, come ci sono moltissimi uomini adulti che rispettano le donne e le trattano alla pari. Però questo è un discorso ampio e cambia molto a seconda dell’ambiente sociale in cui ci si ritrova a vivere. Per questo, siamo ancora lontani dalla parità, c’è ancora molto da raggiungere e purtroppo ci sono ancora troppe mentalità in disaccordo e quando sento determinate notizie mi ricordo di quanto ancora siamo distanti e di quanto sia necessario lottare per poter raggiungere anche le menti più testarde. Nonostante questo continuo ad essere fiduciosa nel fatto che prima o poi raggiungeremo la parità, il mondo cambia e il genere inizia a non contare più così tanto, mentre si sviluppa un risalto della persona nelle sue specifiche sfaccettature.
Hai in mente di arrivare un album, o preferisci continuare a singoli?
Ho intenzione di completare il mio primo album pubblicando un singolo alla volta, credo che in questo periodo per un’artista emergente sia una strategia migliore. Quando pubblicherò l’album forse verranno aggiunte un paio di canzoni meno forti per essere pubblicate come singolo, sinceramente devo ancora decidere per bene.
Per il momento posso solo dire che il prossimo singolo si chiama Torta di More e uscirà il 16 ottobre.
Dove possiamo vederti dal vivo? Ci sono concerti imminenti?
Non ho ancora date precise per i prossimi concerti ma ci stiamo dando da fare per trovarne. Di certo terrò aggiornata la mia pagina Instagram e Facebook.
Grazie del tuo tempo Tasmania! Ti lascio chiudere con una risposta a una domanda che non ti ho fatto, qualcosa che vorresti dire.
Vorrei ringraziare tutte le persone che mi stanno ascoltando e sostenendo in questo progetto, sento di aver bisogno di scrivere e di pubblicare, ma il fatto di riscontrare dei pareri positivi mi riempie il cuore.
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