Fuori il video del nuovo singolo di Thaz dal titolo Nuvole. Con questo brano l’artista si avvicina al pop-rap
Niente è quello che si pensa; nel video di Nuvole, per la regia di Virginia Pavoncello (Second Life videos), il finale è a sorpresa. Due giovani partono da due diversi punti della città per incontrarsi.
Il singolo, secondo estratto per il futuro nuovo album di Thaz, arriva a qualche mese di distanza da Aquiloni. Anche qui si riconferma un forte avvicinamento al pubblico e la tendenza, soprattutto musicale, a sonorità pop melodiche.
Il brano, prodotto da Daniel Mendoza per Street Label records, racchiude la semplicità di uno stato d’animo comune dopo la fine di una storia d’amore: i pensieri che scorrono (come nuvole!) disturbando un cielo in apparenza sereno.
Thaz ha uno stile incisivo ma morbido. Il suo rap è semplice ma ad effetto. Sa coinvolgere e descrivere situazioni attuali senza per forza apparire scontato.
Testo Nuvole – Thaz
Nella mia vita ho dato per scontato,
tutte le cose che non ho mai imparato,
fermarsi alle apparenze che peccato,
ho dato il massimo..non è bastato!
E adesso che davanti ho gli occhi tuoi
Vorrei che fosse un po più facile
Diranno che c’è il vuoto intorno a noi
Ma io ho imparato anche a fregarmene
Scusa ma non va così, qui non esistono le favole
Non ricordo bene chi, ora ha la testa tra le nuvole
È da un po’ di tempo che..ti aspettavo ma la verità
sembra un film al cinema…adesso manda la pubblicità
Io ti ascolto, tu parli mentre mi rinfacci la tua libertà,
siamo diventati grandi, ma a volte anche i grandi non hanno l’età
Una foto sbiadita ti lascia ricordi soltanto a metà
Come treni in stazione ma uno che arriva e quell’altro che va
è troppo tardi per tornare indietro
Mi chiedi “adesso tu cosa farai?”
È complicato ritoccare il cielo
Ma nella vita poi non si sa mai
Scusa ma non va così, qui non esistono le favole
Non ricordo bene chi, ora ha la testa tra le nuvole
È da un po’ di tempo che..ti aspettavo ma la verità
sembra un film al cinema…adesso manda la pubblicità
Ritorni indietro, poi ci ripensi
Io come un automa mi lascio guidare ma ho già spento i sensi
Non farne un dramma, se ottieni dissensi
È che per non perdere il filo del resto abbiamo perso noi stessi