The Jester: We were born in the wrong decade | ANTEPRIMA Streaming

I The Jester in anteprima streaming su Blog della Musica con il disco We were born in the wrong decade. Un disco controcorrente quello di debutto dei rockers siciliani, che si presentano con maturità di sound e attenzione alle liriche volte a rappresentare la generazione dei “millennials”

The Jester

Si intitola We were born in the wrong decade ed è il disco di debutto dei The Jester, in uscita il 23 Settembre per l’etichetta Rocketman Records. Le tracce sono state registrate al Real Sound Studio di Miano.

«Questo album è il nostro primo lavoro – ci spiega la band – e ogni suo pezzo è studiato per creare un incastro perfetto tra le melodie, i ritmi e i testi, rielaborandoli in brani che facciano uscir fuori l’espressione musicale e personale di ognuno di noi. Consideriamo il nostro primo disco la fusione tra la nostra eterogeneità e la nostra musica».

Un disco che si allontana volutamente dai canoni della scena nazionale odierna per fare spazio ad un sound internazionale da cui emerge una sorprendente maturità sia per le tematiche affrontate che per la dedizione e lo studio compositivo riservati a ciascuna traccia.

L’album vuole descrivere la quotidianità della generazione dei millennials, racchiuderne nel sound e nelle liriche lo spirito e l’atteggiamento e cercare di trasmettere il significato di parole come indolenza e disagio generazionale. A tale scopo, è attento ad ogni dettaglio, sia esso sonoro che visivo, come dimostra l’intrigante cover a cura del fumettista e illustratore Lorenzo Martino.

Nove tracce, di cui abbiamo già assaggiato The ballad of indolence uscita come video-single lo scorso giugno, che spaziano dalle danzerecce I wish I could e Fresh Girl, a momenti più introspettivi come in The Place e Stuck fino alle sperimentazioni di Bluesblur e agli echi di brit-pop che si dipanano nel resto del disco.

Un progetto questo dei The Jester concettuale sull’indolenza di una generazione con arrangiamenti dai toni britannici, che non per questo tolgono spazio all’originalità e all’idea di rimanere variabili e sereni, sperimentando, scrivendo e mettendo in musica l’idea di divertimento universale.