Si intitola IN-dipendence Time ed è un esordio, per i The Lizards’ Invasion, che noi vogliamo sottolineare per l’impegno, l’ambizione e soprattutto per essere riuscito a portare a casa un obiettivo così alto. Ecco l’intervista di Blog della Musica
Un concept di quando esisteva il grande rock. Si intitola IN-dipendence Time ed è un esordio che noi vogliamo sottolineare per l’impegno, l’ambizione e soprattutto per essere riuscito a portare a casa un obiettivo così alto. Parliamo dei The Lizards’ Invasion, nome epico per questa realtà vicentina che sposa l’epic rock che a tratti si fa pop internazionale di grande fattura e a tratti non si risparmia in organze e passaggi di ritmo di quel prog anni ’70 che tanto ci ha affascinato. E, non ultimo, l’importanza e la bellezza di tornare ad ascoltare un concept album che in rete si veste anche di video ufficiali. Dunque la visione del mondo ideale, dove l’uomo non è affarista ne avido di denaro e dunque di potere. Quella che è la nostra normalità, la nostra realtà, sarò trattata come un passato e quel vecchio popolo saranno gli “INsider”, bug di un sistema da risolvere ed emarginare. Un viaggio distopico nella fantasia di un mondo migliore. Gli stessi T.L.I. torneranno alla realtà con la chiusa della tracklist. Opera massiccia e grande che va ascoltata con rigorosa attenzione per lasciarsi condurre in una visione che, per quanto fantastica, rilascia morali e significati importanti oltre i confini del nostro becero individualismo. Tra le nostre pagine troverete anche il video ufficiale del singolo INvasion.
Ascoltando il vostro disco mi vengono in mente i romanzi di Julian Huxley. Ma anche il famoso Le particelle elementari di Houellebecq. Insomma, la ristrutturazione genetica dell’individuo per ambire ad una specie umana di gran lunga superiore. Secondo voi è questa la ricetta per la salvezza della specie?
La ristrutturazione di cui parliamo in INdependence Time è concepita più a livello interiore e spirituale. L’INsider, ovvero l’entità maligna, corrompe un’umanità che inizialmente vive durante un’utopica era di pace globale. Da questo momento in poi il mondo si deforma in ciò che conosciamo noi, l’uomo “corrotto” diventa egoista, vive cercando di fare i propri interessi, sopraffacendo quelli del prossimo se necessario. La presa di coscienza dell’uomo “puro”, il quale vuole riscattarsi da questa società e riportare in vita i valori di uguaglianza e fraternità, sfocia in un cruento combattimento. Inteso come una guerra tra bene e male oppure interna al singolo individuo? Sta all’ascoltatore deciderlo.
Ma tornando con i piedi per terra, nel nostro piccolo e usando un po’ questo concetto, pensiate che debba esserci una ristrutturazione radicale del modo di essere per tornare a dare vita buona alla cultura e alla musica in Italia?
In Italia, se si parla di musica, un radicale cambio di mentalità è sicuramente necessario. Nel nostro piccolo stiamo cercando di creare una rete di collaborazioni tra le realtà locali, specialmente tra Vicenza e Padova. Il nostro territorio è pieno di musicisti, ed in generale di artisti di vario genere, con grandi potenzialità ma che purtroppo non riescono a farsi spazio in un mondo dove vige la regola della moda del momento e del “devi essere tu a portarmi la gente al locale, se no non ti pago”. Per questo secondo noi è necessario che le realtà emergenti si supportino a vicenda, parlando sia di condivisione di idee, che di palchi, di momenti di confronto e di social, senza pensare ad accrescere esclusivamente il proprio pubblico ma anche quello degli altri.
Veniamo al vostro esordio: cosa rispondente alle domande che vogliono indagare sul vostro tipo di Rock? Più Aereosmith sugli asteroidi o più Dream Theater da fine del mondo?
Vogliamo distanziarci in maniera netta da questo genere, non ci sentiamo appartenenti a questa branca che abbraccia il Prog Metal o Hard Rock. Certamente, nel nostro cuore rimarrà sempre il mondo dei Pink Floyd o il prog alla PFM, ma con questo album abbiamo voluto abbracciare sonorità più moderne, con suoni elettronici di pad e maggiore lavoro sull’effettistica. L’epicità raccontata nell’album vuole avvicinarsi sempre di più, anche con i prossimi lavori, ad un mondo Alternative Rock alla Alt-j, Everything Everything, Glass Animals.
Avete tirato fuori ben 3 video per questo progetto. In lavoro anche altro?
L’ultimo capitolo della storia, INcredible, uscirà ad inizio anno nuovo, e sarà la chiave per collegare tutti e quattro i video che raccontano la trama di INdependence Time. E’ inoltre presente un video di una traccia dell’album, INsider, girato al Teatro delle Voci di Treviso, lo splendido posto dove è stato registrato l’album. Oltre a questo, uscirà un video in collaborazione con Sofar, un format molto interessante di ragazzi che hanno vera passione per la musica, con particolare attenzione a quella emergente. Stiamo inoltre organizzando le riprese per il video di un’ altra traccia dell’album, al di fuori però del racconto a capitoli.
Secondo voi oggi chi sono gli INSIDER?
I gestori dei locali che dicono “se non porti gente non ti pago, anche se vieni da lontano”. Scherzi a parte, gli INsider ai nostri giorni sono molti, troppi, e non mi sto soffermando esclusivamente al mondo della musica. Abbiamo esempi di persone influenti nella società che fanno esclusivamente i propri interessi, persone che invece di trovare soluzioni, alimentano l’odio reciproco per racimolare consensi. Ma nonostante questo, l’Insider molte volte si racchiude proprio in noi stessi, che siamo incapaci di relazionarci con il prossimo, che abbiamo paura di chiedere aiuto, che pensiamo di fare da soli quando l’opzione più efficace, molte volte, è quella di andare avanti insieme, creando una propria rete di supporto e condivisione, tenendo da parte l’orgoglio e l’avidità. Nonostante il mondo che ci siamo immaginati componendo INdependence Time sia fittizio ed utopico, quest’idea che vogliamo trasmettere abbraccia in parte anche il periodo che l’umanità sta vivendo ora.
Info: https://www.facebook.com/thelizardsinvasion