RITRATTI MUSICALI | The Zen Circus: è arrivato il circo in città

Si sono definiti la band degli “scappati di casa” ma con quasi seimila live e dieci tour sono sicuramente una delle band che si è data più da fare sulla scena musicale punk rock italiana: oggi parliamo degli Zen Circus

I Zen Circus cominciarono suonando per le strade un folk-punk che non si era mai visto. Loro sono una band originaria di Pisa, composta da Andrea Appino, Karim Qqru, Massimiliano Schiavelli e Francesco Pellegrini.

Il debutto

The Zen Circus hanno debuttato nel 1998 con il nome di The Zen ma da allora il nostro amato circo ha vissuto molte avventure. Il loro punto di svolta fu la vittoria alle selezioni regionali di Arezzo Wave e la partecipazione all’Arezzo wave on the Rocks. Per questo tour inizieranno le loro prime avventure come band su Nello, un camper datato, che sarà loro compagno di viaggio per tutta Italia.

The Zen Circus oggi

Quest’anno hanno pubblicato un libro con le loro gesta che prende il titolo dell’album del 2009 “Andate tutti a fanculo”. Questo album fu il primo disco cantato completamente in italiano che li portò in tour con la bellezza di 110 date. Questo disco venne acclamato come uno dei migliori di quell’anno e si guadagnò la copertina di settembre del mensile musicale, il mucchio selvaggio. In quest’album prende parte anche Nada con la canzone Vuoti a perdere. La loro collaborazione con la cantante continua anche con la registrazione del suo disco Vamp. Nello stesso anno partecipano al progetto di Manuel Agnelli, “il paese è reale”, inserendo un loro brano inedito, Gente di merda, nella compilation degli Afterhours. Instancabili e con una carica pazzesca hanno visto aumentare il loro pubblico nel corso degli anni grazie alla potenza della loro musica e al loro rapporto a stretto contatto con il pubblico vinceranno infatti il premio come miglior tour nel 2010.

Gli Zen Circus infatti ricorrono al cosiddetto meta-concerto ovvero un concerto che vive di momenti che sono stati vissuti nei concerti precedenti. Ci sono tre canzoni in particolare che richiamano situazioni di concerti passati o che sono nate dal rapporto con i fan: Ilenia, che è nata da una lettera che una ragazza ha scritto alla band; il fuoco in una stanza, è una canzone che si riferisce a un episodio del concerto di Scisciano davanti alla stazione della circumvesuviana e infine Sestri Levante che parla di un falò fatto insieme ai fan sulla spiaggia dopo un festival.

Il Fuoco in una stanza è l’ultimo album pubblicato nel 2018 da Woodworm e La Tempesta dischi. Il singolo che lo rappresenta, Catene, è un condensato delle difficoltà dei rapporti umani sia che si tratti di famiglia che di rapporti amorosi. La difficoltà rappresentata dall’amore che proviamo ma che non sempre è esprimibile a parole. Il video della canzone realizzato da Zavvo Nicolosi è liberamente ispirato a il film cult “A spasso con Daisy”.

L’album entra in posizione numero uno nella sezione vinili della classifica FIMI, mentre è alla posizione numero sette come album più venduto nella classifica FIMI generale. Il 2018 è anche l’anno della partecipazione della band a Sanremo con la canzone “L’amore è una dittatura” si posizioneranno al diciassettesimo posto nella classifica finale. Festeggeranno i loro vent’anni di attività con un concerto al Paladozza di Bologna.

Nell’aprile 2019 hanno partecipato realizzando la cover di Hotel Supramonte al disco tributo a Fabrizio De André, Faber Nostrum. Il 23 aprile pubblicano il singolo Canta che ti passa, con la Rappresentante di Lista ai cori, con relativo video ufficiale e l’annuncio dell’omonimo tour estivo.

La band Zen Circus è impegnata anche con la loro etichetta personale Iceforeveryone Records che ha pubblicato dischi di artisti della scena indipendente italiana come Criminal Jokers e Fast Animals and Slow Kids. Il loro stile è stato definito la vera mediazione fra il punk rock americano stralunato e un cantautorato nazionale che potremmo definire una mezza via fra il primo Lucio Dalla, Piero Ciampi e Rino Gaetano. Ed il giovane De Andrè innamorato di Brassens. Ed il Beat dei bei tempi andati. Le loro storie sono fiabe disincantate, la loro biografia sembra un libro sul Punk ’77.

Tutti li conoscono ma molti se ne vegognano: troppo diretti? Troppo veri? Di certo non pagano dazio al rock italiano ’90. Scordatevi quindi parole ricercate e citazionismi colti. Scordatevi paure e dolcezza: nel circo zen trovate solo rabbia, odio, amore disperato, voglia di vivere e morire. I Pagliacci ubriachi del proletariato del duemila. Non ci libereremo di loro.

Per chi volesse approfondire questa è la loro discografia completa:

• 1998 – About Thieves, Farmers, Tramps and Policemen (come The Zen)
• 2001 – Visited by the Ghost of Blind Willie Lemon Juice Namington IV (Ice For Everyone)
• 2004 – Doctor Seduction
• 2005 – Vita e opinioni di Nello Scarpellini, gentiluomo (I dischi de l’amico immaginario)
• 2008 – Villa Inferno (Unhip Records, con Brian Ritchie)
• 2009 – Andate tutti affanculo (Unhip Records, La Tempesta Dischi)
• 2011 – Nati per subire (La Tempesta Dischi)
• 2014 – Canzoni contro la natura (La Tempesta Dischi)
• 2016 – La terza guerra mondiale (La Tempesta Dischi)
• 2018 – Il fuoco in una stanza (Woodworm, La Tempesta Dischi)

A cura di Laura Della Corte

Info: https://www.facebook.com/thezencircus/

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