Ritornello, ipotesi di un viaggio è il primo libro scritto da Tiziano Negrello, musicista e polistrumentista di Rovigo. Complice una notte insonne e un concerto dell’amica Pausini, il “racco-manzo” prende vita. In questa storia ogni lettore vi si può immedesimare e dare sfogo alla fantasia: chiunque può essere chiunque nel libro, in totale libertà. Eccovi l’intervista a Tiziano Negrello…
Ciao Tiziano e benvenuto su Blog della Musica. In poche righe ti puoi presentare ai nostri lettori?
Ciao a tutti, sono Tiziano Negrello. Musicista italiano poli-strumentista e insegnante con la passione per le cose buone e belle, l’arte, la cucina, le moto (in particolare la mia…), e la scrittura.
Dopo molti anni di intensa attività musicale sia come musicista che insegnante, hai pubblicato un libro dal titolo Ritornello, ipotesi di un viaggio. Cosa ha fatto scattare in te la voglia di mettersi a scrivere?
Direi per una serie di combinazioni. Ho un amico scrittore che si chiama Omar Fabbri con i quali capita spesso di parlare delle nostre idee e ispirazioni, un’idea di un racconto che mi girava in testa da tanto e che, grosso modo, assomiglia al mio romanzo, purtroppo la scomparsa di un fraterno amico e un concerto al quale ero invitato dell’amica Laura Pausini dove, durante la presentazione e spiegazione del significato del pezzo “E invece no”, mi son sentito colpito e ispirato a continuare la stesura del romanzo…
Ci descriveresti un po’ il tuo libro? O meglio come ti diverti a definirlo, il tuo “Racco-manzo”?
Come sai a me piace ironizzare e all’inizio doveva essere un racconto, ma poi Omar mi disse che si stava sviluppando tanto per essere un racconto e stava diventando un romanzo ma secondo me è un romanzo corto. Direi che va bene la mezza via, un racco-manzo. E’ la storia di un vecchio musicista che ha il solo dispiacere che tutto quello che ha fatto, suonato o composto vada perduto dopo la sua dipartita ma, “da viaggiatore”, si accorgerà che non è così…
Quanto c’è di autobiografico e quanto di invenzione?
Essendo il primo romanzo ovviamente un pochino ma, a parte qualche episodio dal quale ho preso ispirazione, solo nei pensieri e nei concetti. In percentuale direi un 40%, il resto è tutta invenzione dovuta a nottate insonni.
Un libro scritto a dialoghi, quasi fosse il copione di una Commedia o di un film. Ti piacerebbe che venisse trasportato sul palco di un teatro?
L’idea è che si possa usare il testo come un esercizio teatrale, mi piace immaginare le scene quasi come fossero un film e che chiunque immagini a piacere.
Ho notato che le ambientazioni e i personaggi sono descritti in maniera molto veloce: pochi dettagli sui luoghi, si conoscono i nomi dei protagonisti ma, ad esempio, non si sa cosa suonino… Come mai questa scelta? Per lasciare spazio alla fantasia di chi legge?
Per la fantasia di sicuro ma anche perché chiunque possa immedesimarsi nei vari personaggi per percepire le emozioni senza limiti imposti. Mi piacciono le descrizioni delle ambientazioni nei libri semplici e immediate e se è un musicista a leggere vorrei che si sentisse coinvolto senza barriere di nessun tipo. Chiunque può essere chiunque nel libro, in totale libertà.
Ogni capitolo ha il nome di un tempo musicale: Adagio, allegro, elegia… L’ultimo si intitola Ritornello. Non manca un “Finale”? O hai voluto lasciarlo aperto ad un chissà… futuro seguito?
Mi serviva un modo per descrivere il “mood” e il clima dei capitoli e i nomi dell’andamento musicale sono il meglio che potessi trovare. Ovviamente non sono una rappresentazione “tecnica” in chiave musicale ma solo emozionale. Ritornello è un po’ il significato del libro. Non c’è fine e non c’è inizio…
Nel tuo libro due nomi importanti: la dedica a Maurizio Tosi, e tra i tuoi tanti amici spicca il nome di Tamburini. Puoi parlarci un po’ di loro, della vostra amicizia?
Maurizio è stato praticamente un fratello e purtroppo il destino gli ha fatto iniziare il suo viaggio troppo presto. E’ a lui che dedico principalmente il libro ma purtroppo col passare del tempo altri amici lo hanno seguito tra i quali Marco Tamburini. Lo conobbi nel ’95 a Siena Jazz e da allora il contatto umano e professionale è rimasto attivo.
Come abbiamo detto prima, il libro è stato strutturato in modo che il lettore possa costruirsi i personaggi seguendo la sua fantasia, ma tu cosa vorresti che venisse percepito da chi legge Ritornello, ipotesi di un viaggio? Cosa desidereresti che gli rimanesse?
Serenità. E’ quello che ho sentito mentre lo scrivevo e mi piacerebbe fosse lo stesso per ogni lettore. E’ un po’ pretenzioso, lo so, ma mi piacerebbe tanto.
Prima di salutarci Tiziano, quali sono i tuoi prossimi progetti musicali?
Ho vari progetti in preparazione che vanno dal jazz, alla musica brasiliana, al rock blues e a tutte le attività concertistiche anche della scuola Comunale di Musica Sarti di Faenza. Ho un progetto con Silvia Donati dedicato a Gilberto Gil, un altro con Laura Avanzolini dedicato a Burt Bacharach, uno dedicato al Rock Blues con Roberto Morsiani che è lo storico batterista degli Skiantos, coordino con Daniele Santimone la big band Sarti, collaboro ai gemellaggi con varie Università in Brasile e Stati Uniti come insegnante nelle varie masterclass. Purtroppo per vivere tutto ciò ho dovuto andarmene da Rovigo. Sto facendo ciò che ho proposto per anni ma senza attenzione da parte di nessuno qui a Rovigo. A Faenza la ricezione per la cultura è elevatissima e ogni progetto viene considerato un potenziale.
Grazie Tiziano, è stato un onore intervistare un carissimo amico e grande musicista.
Piacere e onore mio essere intervistato da te Silvia. Spero solo che non passino ancora così tanti anni prima di risentirci.
Info: https://www.facebook.com/Tiziano-Negrello-98323290858/