INTERVISTA | Casale-Di Michele-Nava, le Cantautrici presentano “Trialogo”

L’8 aprile è uscito Trialogo l’album del trio Cantautrici pseudonimo scelto da tre teste di serie della musica italiana: Rossana Casale, Grazia Di Michele e Mariella Nava per la propria opera congiunta. Le abbiamo intervistate

Cantautrici è un progetto che prende le mosse da un’amicizia ultradecennale tra le tre artiste, che era sfociata in un tour nel 2019, poi stoppato a causa dall’emergenza da Covid-19. Ora quell’idea ha germogliato diventando un Lp dal titolo Trialogo composto da 12 tracce.

Di queste tre sono già note essendo stati singoli: “Segnali Universali”, “Anime di vetro” e “Sotto un altro cielo”. Mentre come bonus track c’è “Io sono l’amore” che uscirà come singolo e sarà accompagnato da un video.

Un disco suonato nota per nota con il pianoforte di Emiliano Begni, il contrabbasso di Ermanno Dodaro, la chitarra acustica di Fabiano Lelli, i fiati di Francesco Consaga, le chitarre di Andrea Pistilli. Ad occuparsi delle percussioni e degli arrangiamenti è stato Phil De Laura, a cui si aggiunge l’inconfondibile tocco al pianoforte della stessa Mariella Nava e alla chitarra acustica Grazia Di Michele.

E in questa intervista partiamo proprio dal fondo, da questa canzone il cui titolo richiama subito alla mia mente l’omonimo film del 2009 di Luca Guadagnino con la splendida e algida Tilda Swinton. Una ballata struggente ed emozionante proprio come quella pellicola. Una canzone che scorre per immagini metaforiche che si fanno clip reali e viceversa. “Quell’amore frainteso, adorato, tradito, che non sa mai dire mai” recita il verso finale: davvero l’amore non sa dire mai?

L’Amore, perde il suo significato originale e profondo, quando l’uomo lo usa come alibi per compiere azioni egoistiche, come in una separazione dove i figli vengono legalmente strattonati da una parte o dall’altra, o addirittura tragiche come ammazzare. Si uccide la propria donna per ‘troppo amore’, si fa una guerra per ‘amore del proprio popolo’.

Abbiamo sentito la necessità di farlo parlare come se si fosse incarnato.

Certo, l’Amore non sa mai dire mai perché, anche se tradito e frainteso, sarà sempre pronto a farci ragionare col cuore, a sussurrare nel nostro orecchio e a parlare alla nostra anima quando stiamo sbagliando, con la sua vera essenza. Bisogna sapere ascoltare però.

Questo testo ha richiesto tanti incontri tra noi tre e ragionamenti. Non volevamo sbagliare, non volevamo cadere nell’ovvio. Abbiamo voluto mettere sulla stessa riga i contrapposti, dalle questioni più forti, come il suicidio assistito (l’amore che stacca la spina alla vita che vita non è), e quelle più delicate come i pericoli che nasconde la necessità di liberarsi dalle catene della mente (l’amore che ha bruciato le ali in un volo verso la libertà). Cos’è Amore? Credo che sia nella sua intenzione più pura. Anche quello in fondo alla strada può esserlo.

Trialogo, il disco delle Cantautrici Rossana Casale, Grazia di Michele, Mariella Nava
Trialogo, il disco delle Cantautrici Rossana Casale, Grazia di Michele, Mariella Nava

Da dove nasce questa volontà di pubblicare un disco insieme?

La volontà di fare un disco insieme è nata prima di tutto dalla stima reciproca e poi dalla voglia di suonare insieme, di fare un concerto che unisse le nostre diverse musicalità; una pop, una folk e una jazz. Poi, come sempre succede, ci siamo ritrovate intorno allo stesso pianoforte e abbiamo cominciato a confrontarci e a scrivere. Credevamo di realizzare un brano e alla fine ne abbiamo fatti 8 più tre dediche fatte a vicenda. Un lavoro difficilissimo ma riuscito, anche grazie alla mano magica del nostro arrangiatore e la sua immensa cultura musicale.

Com’è stato lavorare a sei mani?

Lavorare a sei mani ha richiesto un meccanismo tecnico che abbiamo creato durante il lockdown, quando era impossibile incontrarci. Le idee, sia di musica che di testo, sono sempre nate da una di noi tre e poi elaborate scambiandoci mail o facendo delle lunghe call su Skype. Ognuna di noi con il proprio studio di registrazione in casa, ognuna con i propri libri e pensieri, ognuna col suo occhio sul mondo. È stato difficile trovare un linguaggio comune, ma è stato meraviglioso il confronto tra donne della stessa età.

Delle 12 tracce di Trialogo (c’è una versione bonus track di “Io sono l’amore”) 3 sono “scambi” tra le tre artiste che hanno deciso di omaggiarsi cantando un brano di un’altra di loro. Ecco, quindi, che Rossana Casale si è confrontata con “Per fortuna” di Mariella Nava che a sua volta ha eseguito “L’amore è un pericolo” di Grazia Di Michele che ha risposto interpretando “La bella confusione” di Rossana. Da cantautrice com’è stato cantare la canzone di un’altra cantautrice? Come avete scelto il brano?

Le dediche le abbiamo scelte liberamente mettendo le mani nel repertorio altrui e scegliendo il brano che più avremmo voluto fosse nostro. Ci siamo dette che la realizzazione dovesse essere il più rappresentativa possibile delle nostre singole sonorità. Ognuna ha lavorato con i propri musicisti per poi consegnare il tutto a Phil.

“La rotella anarchica” è un brano con un tipico arrangiamento swing che rimanda per ritmo e sonorità ai jazz club. Canta di una valigia e della sua rotella che si ribella. De André diceva che “L’anarchia non è fare quello che ti pare, l’anarchia è darsi delle regole prima che te le diano gli altri”. È ancora possibile ribellarsi o “era ieri”?

È possibile ribellarsi e forse lo si fa troppo poco nel mondo contemporaneo. La ribellione nasce dentro ognuno di noi e c’è, esiste. Il problema è che spesso si traduce in piccole litigate sui social, invece che diventare una grande voce in piazza. La musica dovrebbe tornare ad essere la grande portavoce delle ribellioni sociali come lo è stata nei fine anni 60. ‘La rotella anarchica’, la valigia, incarna la vita stessa, la fedeltà nei suoi ideali e la continua necessità di ri-partire portandosi dietro i ricordi che ci rappresentano anche se ‘pesano troppo’.

Le canzoni che compongono Trialogo si svelano man mano che aumentano gli ascolti, un Lp pieno di amore a 360 gradi. Un lavoro che dimostra come di questo sentimento non sia ancora stato detto tutto, ma che la differenza la fa l’aver qualcosa da dire e saperlo fare. Quali sono le prossime mosse?

Ognuna di noi ha progetti personali messi in stand-by per dare tutto lo spazio a questo lavoro appena uscito. È un lavoro al quale abbiamo dato tutte noi stesse, sia in termini di energie che economico. L’abbiamo prodotto in tutti i sensi e abbiamo fatto la scelta di rimanere libere dal dare-avere del mondo discografico. Esce per Suoni dall’Italia che è l’etichetta di Mariella, distribuito Self e Digital Believe. Le edizioni sono nostre ed è in progetto una realizzazione per l’estero.

Avete in programma un tour?

Questa estate saremo di nuovo in tour che sarà poi quello conclusivo al Progetto Cantautrici. Usciremo in formazione più acustica e daremo più spazio al racconto.

Ascolta il disco Trialogo del trio Cantautrici

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