INTERVISTA | Valentina Marra: musica, umanità, introspezione in “Ophelia”

Abbiamo incontrato Valentina Marra, musicista salentina che arriva al suo debutto con “Ophelia” dopo una carriera che negli anni l’ha portata in tour in tutto il mondo oltre a collaborazioni importanti come Negramaro, Renato Zero, Riccardo Cocciante, Massimo Ranieri, Ron, Stefano Di Battista e tanti altri..

Benvenuta Valentina Marra su Blog della Musica. Un album che arriva dopo anni di collaborazioni importanti. Come sei riuscita a metterti in gioco in prima persona con un disco molto importante per il tuo percorso artistico?
La decisione è maturata negli anni appunto, dopo viaggi, esperienze, persone conosciute, luoghi. Insieme a tutto ciò è maturata in me la consapevolezza sia delle mie potenzialità e che dei miei limiti. E poi, a me piace tantissimo mettermi continuamente in gioco, perché credo che da ogni esperienza si possa sempre imparare.

Cosa delle sette tracce contenute in Ophelia caratterizza il tuo album?
Sicuramente Ophelia parla dell’umanità, ma in modo introspettivo, toccando sensazioni interiori, nascoste che portano contemporaneamente ad un mondo quasi onirico che ognuno di noi immagina ascoltando la musica. Ecco, è questo ciò che caratterizza l’album.

Una caratteristica di questo album è il lavoro di squadra. Chi ha collaborato alla realizzazione di Ophelia e qual è il ricordo che ti ha lasciato questo tuo debutto?
In Mankind ha collaborato Alessandro Quarta che allora era il mio maestro e che mi ha spinto tantissimo a comporre e a far ascoltare agli altri ciò che avevo dentro.
In Ophelia hanno collaborato Luigi Botrugno al pianoforte ed Eleonora Carbone all’arpa celtica, è stato registrato nello studio IlcantiereLab di Luigi Russo; in Nemo c’è la bellissima tromba di Alessandro Dell’Anna: tutti loro sono miei amici da una vita ed è stato bellissimo vedere come grazie a loro la musica che c’era nella mia mente prendeva pian piano forma diventando reale.

Un album nato dopo le richieste di tante persone che ti hanno ascoltato dal vivo e il crowdfunding che ha permesso la realizzazione “fisica” del disco. Raccontaci un po’ come è iniziata questa avventura.
Sì, è andata proprio così. Durante i miei primi concerti, a chi era venuto ad ascoltarmi, non bastava poter andare su Spotify per ascoltare la mia musica, mi dicevano ogni volta “aspetto il cd!”. E allora mi sono detta, perché no, ed ho deciso quindi di far partire questa campagna di crowdfunding proprio per realizzarlo insieme a chi crede in me ed è stato bellissimo vedere quante persone fossero!

Collaborazioni importanti hanno di sicuro lasciato un segno nel tuo percorso artistico: dai Negramaro con Mentre tutto scorre, Renato Zero, Riccardo Cocciante, Massimo Ranieri, Al Bano, Ron, Alexia, Stefano Di Battista e prestigiosi teatri italiani ed esteri. Cosa c’è dietro la passione che muove una musicista come te nel percorrere una strada difficile in Italia come quella del musicista?
Suono il violino da quando avevo 6 anni, la musica per me è la mia ragione di vita, quello che Dante chiamava “l’amor che move il mondo e l’altre stelle” e non riesco ad immaginarmi diversamente. In Italia purtroppo la vita di un musicista non è facile, ma non mi faccio scoraggiare e cerco di andare avanti a testa alta e con dignità.

Ci sono altre collaborazioni che ricordi con particolare piacere oltre a quelle già citate?
Gli anni nell’Orchestra Giovanile Italiana sono stati fondamentali per me, mi hanno fatto conoscere il mondo al di fuori del Salento degli anni 90 in cui ero cresciuta e mi ha permesso di studiare e suonare con grandi maestri. Poi ovviamente, c’è l’esperienza con l’Orchestra “L. Cherubini” che mi ha dato la possibilità di imparare tanto dal M. Muti e da altri grandi direttori, lì sono nate importanti amicizie che ancora durano; tutte queste esperienze hanno contribuito a farmi diventare ciò che sono.

Quali saranno i tuoi prossimi passi?
Da quest’anno sto frequentando il Biennio Accademico di II livello in Musica Elettronica presso il Conservatorio “E. Duni” di Matera e credo che da questa nuova esperienza verrà fuori qualcosa di magico e assolutamente nuovo.

Delle sette “creature” contenute in Ophelia, c’è una che ti rappresenta più della altre?
Sì, credo che sia Nemo che ho dedicato a Marielle Franco: racchiude il mio lato combattivo, malinconico e contemporaneamente l’amore per questo mondo così strano e così bello.

Info: https://www.facebook.com/valentinamarraviolinist/

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