INTERVISTA | Veronica: Kaleidoscopio, la reazione al bullismo

La giovane cantautrice di Aversa Veronica pubblica Kaleidoscopio, un video e un singolo che nasce da esperienze personali difficili, di bullismo subito, trasformate però in voglia di reagire. Le abbiamo rivolto qualche domanda

Ciao Veronica, ci vuoi raccontare come nasce il tuo progetto musicale?
Questo progetto musicale è nato dopo anni di gavetta, di ricerca e di studio. Ho iniziato a cantare da piccola, quasi per scherzo e non mi sarei mai aspettata di ritrovarmi un giorno in uno studio di registrazione a creare un progetto basato su di me. Parlavo di gavetta prima perché nasco come interprete, per anni ho partecipato a concorsi canori senza mai raggiungere traguardi concreti, ho suonato in locali fatiscenti, in cima a montagne innevate e in paesini dove spesso non venivo neanche retribuita, ho cantato nei cori di chiesa, in cori Gospel, ho suonato a matrimoni, feste di piazza, compleanni, aperto sfilate di moda e di abiti da sposa. Nel frattempo, non ho mai smesso di studiare, di imparare dai libri e attingere dalle esperienze di altri artisti. All’età di sedici anni ho sentito la necessità di prendere carta e penna e di trasformare in musica tutto ciò che sentivo e da lì non ho mai smesso di scrivere. Per molti anni ho scritto per altri artisti senza mai trovare il coraggio di far ascoltare agli altri i miei pensieri e le mie emozioni. Il progetto Kaleidoscopio, è nato in un momento difficile della mia vita, in un momento di cambiamento e di totale incertezza riguardo il futuro. Dopo aver conseguito lo scorso anno il diploma in Master of Music della Luiss Business School ho deciso di giocarmela tutta investendo su me stessa, trovando finalmente il coraggio di far ascoltare la mia musica a tutti. Con Cantieri Sonori e Marco Cangiula siamo riusciti a creare una novità, un qualcosa che in Italia non avevamo ancora ascoltato in radio e penso che il risultato non sia piaciuto soltanto a me!

Sei partita subito bene con un singolo, Kaleidoscopio, che ha avuto molti ottimi riscontri. Te lo aspettavi?
Come vi ho raccontato qualche riga fa, io non mi aspettavo di riuscire ad arrivare a questo esatto momento della mia vita. Ho lavorato tanto perché la mia strada è sempre stata in salita, dai banchi di scuola di periferia ho lottato ogni giorno per riuscire a trasformare un sogno nel cassetto in realtà concreta. Diciamo che l’ambizione di riuscire nella vita non mi è mai mancata, ricordo che da bambina quando mi chiedevano cosa avrei voluto fare da grande rispondevo sempre il Presidente del Consiglio. Ho sempre vissuto la mia vita come una sfida ed è grazie a questo spirito d’iniziativa che penso di essermi spinta oltre. Quando mi dicevano che cantare equivaleva ad avere un hobby io rispondevo che per me sarebbe diventato un lavoro a tempo pieno, un lavoro che mi avrebbe permesso di essere felice. Se devo essere onesta, un po’ mi aspettavo di riuscire nella mia vita a raggiungere questo obiettivo perché ci ho sempre creduto, ma vederlo concretizzarsi ogni giorno attraverso i miei occhi mi ha dato la conferma che volere è potere.

Il brano parla di bullismo e fa riferimento anche alla tua storia. Ci vuoi raccontare come nasce?
Kaleidoscopio
è nata in un periodo molto buio della mia vita, periodo in cui ho sentito la necessità di dare voce a tutte quelle esperienze che mi portavo dentro da troppo tempo e che avevo sempre nascosto con cura agli occhi di tutti. Questo brano parla di me e del mio acerrimo nemico, il bullismo. Da bambina e anche in adolescenza ho subito diversi atti di bullismo sia di natura psicologica che fisica: questi traumi mi hanno trasformata in una persona irriconoscibile, spenta, priva di sorriso e con complessi che tuttora persistono nella mia mente. Il bullismo è stato un capitolo difficile, di cui non ho mai avuto il coraggio di parlare per non essere ulteriormente “presa in giro” dalle persone che per anni hanno gioito nel vedermi cadere in un baratro sempre più profondo. Ho impiegato diversi anni a chiedere aiuto ed è stata questa agonia prolungata a farmi rifugiare nella musica. La musica mi ha salvata, mi ha dato la chiave per sopprimere tutte quelle sensazioni negative che mi rendevano vulnerabile e insicura. Salire su un palco, guardare negli occhi il pubblico e cantare di sentimenti e di esperienze è stato un esercizio che mi ha permesso di trovare il coraggio di essere me stessa, nonostante i miei difetti e le mie paure. Kaleidoscopio si può definire il portabandiera del mio esordio artistico perché è soltanto il primo brano di una lunga serie di progetti in cui affronterò tematiche sociali complesse. Questa canzone rappresenta il ritrovo di una voce che avevo perso e che avevo finito per dimenticare a causa del giudizio altrui, ma da quando l’ho ritrovata ho deciso di metterla a disposizione di chi ancora stenta a trovare la propria e che ha bisogno di essere rappresentato con coraggio. Il testo di Kaleidoscopio è ricco di metafore così come il video e queste ultime hanno l’arduo compito di descrivere al meglio il concetto di diversità, termine che molto spesso viene utilizzato in modo dispregiativo. Non ho voluto soffermarmi soltanto sulla mia personale esperienza, ma ho voluto dare una visione più ampia rispetto alle difficoltà che ognuno di noi si ritrova ad affrontare ogni giorno. I veri protagonisti di questa canzone sono tutti coloro che inspiegabilmente e quotidianamente vengono spinti giù nel baratro dell’isolamento da una società conformista, dove tutto si dissolve in un silenzio – assenso assordante che non lascia spazio alla diversità.

Vivi in una terra con qualche problema ma anche con molta voglia di rinascere come la Campania. Che cosa ci puoi di com’è crescere in provincia di Caserta oggi?
Crescere in Campania ritengo che sia una fortuna e una sfortuna al tempo stesso. Vivere attualmente in provincia di Caserta fa parte di quelle sfide di cui vi raccontavo prima. Io sono nata nella periferia di Napoli e all’età di dieci anni mi sono trasferita con la mia famiglia ad Aversa, una città abbastanza tranquilla in provincia di Caserta. Nel corso della mia breve vita ho avuto la fortuna di viaggiare, di vivere per un periodo di tempo a Roma e di spostarmi per lavoro in diverse città della penisola. Ciò che posso affermare con orgoglio è che vivere in Campania ti forma e penso che i lettori conoscano bene le difficoltà che sussistono ancora in questa terra martoriata non solo dalla camorra ma da persone che si sono gonfiate le tasche di soldi e sono scappate senza davvero impegnarsi a rendere questa meravigliosa regione un gioiello di cui andare fieri. Alla Campania non manca nulla, abbiamo musica, arte, bellezze naturali e architettoniche uniche al mondo, una cultura così piena di colori da lasciare a bocca aperta qualsiasi persona decida di visitare la mia terra. Come vi dicevo però, è anche una sfortuna perché io vivo nel pieno centro della “terra dei fuochi” e spesso il cuore si appesantisce quando sento dell’ennesima vittima morta di tumore perché penso che sarebbe potuto capitare anche a me o a qualcuno della mia famiglia. È difficile e stremante soprattutto quando molte volte i cittadini si impegnano in iniziative che vengono totalmente ignorate dalla stampa perché di solito le notizie negative fanno più numero di quelle positive. Io, nel mio piccolo, ho deciso di non abbandonare la mia regione per volare via. Certo, sarebbe molto più semplice se a livello musicale ci fossero più persone interessate ad investire e a far cresce un panorama musicale ricco e sorprendentemente vario.

Passata l’emergenza virus, quali saranno le prime cinque cose che farai?
Penso che quella che stiamo vivendo attualmente sia una situazione che abbiamo visto soltanto in film apocalittici e letto in qualche libro di fantascienza. Ne approfitto per sottolineare che stare a casa è l’unico modo per aiutare il nostro paese in questo momento di grande difficoltà. Ogni giorno leggo sui social molti commenti di persone che si lamentano di quanto sia noioso starsene a casa senza fare nulla, io invece penso che non è poi così male! Di certo non richiede uno sforzo fisico e ritengo che sia saggio e doveroso approfittare di questo momento per riflettere sulle nostre abitudini e sul modo di affrontare la vita di tutti i giorni. Non dare niente per scontato è il mio mantra quotidiano e dopo questa lunga quarantena penso che le cose che farò saranno queste:

  • Andare al mare e stare in spiaggia fino al tramonto
  • Andare a trovare amici e parenti
  • Lavorare al mio EP
  • Esibirmi in ogni luogo possibile e immaginabile
  • Continuare a vivere la vita con più serenità, approfittando di ogni occasione si presenti sul mio percorso

Guarda il video di Veronica – Kaleidoscopio

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