I toscani Vetusta pubblicano per Revubs Record il disco Abituarsi: un rock di chitarre che alternano suoni puliti e limpidi ad accordi decisi e tosti. Eccovi la nostra recensione
Formazione Toscana attiva sulla scena musicale dal 2016 con il nome di Vetusta, i quattro musicisti di Pistoia rilasciano per la Revubs Record l’album Abituarsi.
Principalmente un album che segue una corrente rock, dove le linee di chitarra si alternano tra sonorità pulite e accordi più decisi.
Abituarsi è anche la open track il cui sound delle tastiere vorticoso sostiene una sezione di chitarre dal sound minimale, che si gonfia nella parte centrale del brano marcato da una batteria aggressiva.
Un ritmo che si intensifica ancora di più con il brano Niente anche se poi la soluzione finale è un misto tra arroganza e dolcezza, misto di sonorità che si ottengono grazie al buon lavoro delle sei corde che riescono a mutare il timbro senza difficoltà creando interessanti cambi di tempo.
Una parte centrale che spezza la foga della band portando il viaggio ad una dimensione più triste e di elevata intensità Liceale, costruendo durante questi quasi quattro minuti, atmosfere particolari che rallentano la corsa in maniera brusca ma non per questo fuori luogo.
Foga che riprende a pieni giri con Autogrill ben caricata da una sezione di tastiere che si rivela un bel tappeto dove possono poggiare chitarre potenti e linee vocali decise, tutto sostenuto da sporadici riff di fiati (trombe), contributi azzeccati che arricchiscono ancora di più questo album.
Abituarsi si chiude in corsa con Ilarità, suoni aperti puntigliosi che lasciano spazio a sounds più ruvidi e particolari, concedendo andamenti altalenanti e dalle caratteristiche particolarmente interessanti.
Bravi questi Vetusta, con il merito di aver pubblicato un album per niente scontato.
A cura di Lenny Savini
Info: https://www.facebook.com/vetustalaband/