Intervista al duo Vittorio Ceccanti e Bruno Canino a ItalienMusiziert

Il Duo Vittorio Ceccanti, violoncello, e Bruno Canino, pianoforte, intervistati dopo il concerto a ItalienMusiziert, la rassegna di musica da camera di Stoccarda diretta dal M° Francesco Maggio…

Vittorio Ceccanti durante il concerto a ItalienMusiziert

Vittorio Ceccanti durante il concerto a ItalienMusiziert

Aprirei questa intervista con una citazione di Frank Zappa: “Parlare di musica è come ballare d’architettura”. Sento particolarmente vera questa affermazione nel dialogare con due grandi della musica come Bruno Canino e Vittorio Ceccanti, tanto che le domande mi vengono meno, ma da qualche parte dovremo pur partire. Per conoscere il vostro talento basta aprire una qualsiasi pagina su internet, parliamo invece del vostro incontro. Quali sono i frutti del vostro fare musica assieme e com’è sorto questo Duo?
Risponde Vittorio Ceccanti: Con Bruno ci siamo conosciuti alla Scuola di Musica di Fiesole, abbiamo suonato insieme la sonata di Chopin per violoncello e pianoforte e dopo poco abbiamo programmato un primo concerto, era il 2002. Abbiamo deciso di suonare costantemente insieme con progetti specifici, come l’integrale delle opere di Mendelssohn e di Faurè per violoncello e pianoforte che sono diventati due Cd, usciti insieme alla rivista Amadeus. La sonata di Peter Maxwell Davies, a me dedicata dal grande compositore inglese che recentemente ci ha lasciati, che abbiamo eseguito in prima assoluta all’Accademia Chigiana di Siena e registrato in Cd per l’etichetta Naxos. Ma anche le opere di Beethoven, di Brahms, Franck, Strauss e Schubert e il Novecento storico come Barber, Prokofiev e Stravinsky.

Oltre alla dialettica tra due strumenti di grandissima varietà espressiva c’è la dialettica tra le vite di due artisti. Come si giunge aduna visione musicale comune?
Risponde Vittorio Ceccanti: Ci siamo trovati complici sin dall’inizio di una visione semplice e spontanea, e molto rispettosa del testo musicale, penso perché entrambi partiamo da un approccio molto più vicino a quello che hanno i compositori rispetto a quello dei comuni interpreti, dovuto forse a una comune esperienza diretta con grandi come Luciano Berio, Salvatore Sciarrino, Peter Maxwell Davies, Kaija Saariaho, Fabio Vacchi, Ivan Fedele e molti altri.

Bruno Canino durante il concerto a ItalienMusiziert

Bruno Canino durante il concerto a ItalienMusiziert

Parliamo di repertorio. Penso specialmente a Lei, Maestro Canino, nell’asserire che oggi è certamente centrale un approccio globale alla musica, che consideri il grande repertorio passato parallelamente a quello cosiddetto di avanguardia, che lei ha ampiamente sperimentato. Quale approccio è giusto tenere nell’affrontare questi repertori lontani tra loro? Qual è in particolare il ruolo della musica contemporanea oggi, quale la sua situazione?
Risponde Bruno Canino: Abbiamo un’idea della musica come linguaggio e non come nirvana. In realtà ho suonato molta musica nuova quando ero giovane e che continuo a suonare adesso, quindi non è più tanto nuova. Però avrei gran desiderio di trovare qualcosa di veramente nuovo, se sapessi cosa la scriverei io stesso.
Questo non è un atteggiamento di rifiuto ma può anche dipendere dalla mia venerabile età: questi ultimi vent’anni non hanno visto novità radicali.

Facciamo una panoramica generale della situazione musicale di oggi, tentando un confronto Italia/Estero. Il proposito è sufficientemente vago da lasciarvi spazio di parlare di ciò che vi sta più a cuore, in riferimento a cosa potrebbe migliorare e a quali sono i motivi profondi per cui la musica, gli interpreti, i compositori (ma non di meno il pubblico) debbano continuare a riconfigurarsi ed aggiornarsi ad un mondo che sempre più velocemente muta.
Risponde Bruno Canino: Il mondo sta andando in una direzione sbagliata dove i mezzi per ottenere successo sono sempre più spregiudicati e “anti musicali”. In Italia la situazione non è più tragica come si dice. È un fatto che le giovani generazioni sono molto penalizzate nel trovare posti di lavoro e non scoraggiarsi.
Si scopre l’uovo di Colombo dicendo se si insegnasse la musica nelle scuole non musicali, ci sarebbe un ampio progresso di civiltà e di allargamento del bacino di utenza. Non si pretende che tutti facciano i musicisti, che tutti frequentino un certo tipo di repertorio, ma date spazio a questa nostra minoranza.

Risponde Vittorio Ceccanti Un Paese come il nostro, meriterebbe una maggiore partecipazione delle economie ad un progetto generale per la musica e per la cultura.

Non basta una vita per realizzare la propria visione di sé e della musica, eppure ci sono artisti che, ad un certo punto, “arrivano”. Quali sono i segreti per raggiungere nella carriere musicale qualcosa di significativo? Quali sono stati i vostri più importanti traguardi? Confidiamo in qualche consiglio per i giovani che ci seguono.
Risponde Vittorio Ceccanti: Ognuno di noi ha i suoi riferimenti per capire che cosa è o non è significativo, difficile “arrivare”, per noi è una continua e inarrestabile ricerca. Senz’altro ci sono obiettivi che l’artista si pone e cerca di raggiungere, ma è molto difficile dopo pensare di averli raggiunti, perché questi obiettivi si spostano continuamente. Questo forse il bello del nostro mestiere, non ci fermiamo mai… credo sia il segreto per mantenere freschezza e non entrare mai nella routine interpretativa.

Risponde Bruno Canino: Consiglio per i giovani, pazienza e passione: se non si ama la musica o la si ama soltanto come veicolo di successo è meglio non fare i musicisti.

Mendelssohn e Beethoven, questi i capisaldi attorno cui ha ruotato il vostro programma di sala a Italien Musiziert. Com’è stato partecipare al prestigioso festival?
Risponde Bruno Canino: Due autori molto diversi, Beethoven di certo non è stato sottovalutato, lo stesso non si può dire per Mendelssohn, artista, virtuoso, intellettuale, veramente esemplare: leggeva omero in greco sulle ginocchia di Goethe.

Quali saranno invece le prossime tappe in cui seguirvi?
Risponde Vittorio Ceccanti: Stiamo pensando ad alcuni progetti per la stagione 2017/2018 in occasione dei 15 anni dal primo concerto insieme.

A cura di Nicola Rigato

Bruno Canino e Vittorio Ceccanti mentre ricevono gli applausi del pubblico di ItalienMusiziert

Bruno Canino e Vittorio Ceccanti mentre ricevono gli applausi del pubblico di ItalienMusiziert

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