Wildwood Morning: fuori l’album omonimo | Recensione

Fuori per l’etichetta Dynamite Konzerte di Lipsia l’album dell’omonimo duo italo tedesco Wildwood Morning un progetto folk-psych-pop nato dal legame tra la musica di Henning Wienecke e i testi di Laura Lazzarin. Ecco la recensione del nostro Gilberto Ongaro

copertina album Wildwood Morning

Il disco dei Wildwood Morning

Il duo italo-tedesco Wildwood Morning propone un folk-psych-pop pieno di calore. Le atmosfere bucoliche del loro album d’esordio scaldano l’anima, sia quando parlano di speranze in inglese, che quando raccontano vecchie storie tragiche in italiano. Alcuni esempi: “Greta Thunder” parla della ritrovata motivazione nel credere in un mondo migliore, grazie alle dichiarazioni della giovanissima Greta Thumberg, in grado secondo chi canta, di cavalcare gli uragani: “If you think everything is lost, if you’re givin’ up (…) then she comes”. Nota di pregio in questo brano al basso virtuoso, che non si accontenta di suonare le note fondamentali ma crea un vivace discorso melodico.

“Fermati tempo” invece, accanto al set classico di chitarra acustica, pianoforte, basso e batteria, ospita una fisarmonica che richiama paesaggi tirolesi, nei quali lo sguardo si posa sulla figlia, proiettandoci le preoccupazioni di madre e anche l’angoscia del tempo che passa: “Ferma quel tempo che cresce tua figlia, increspa la pelle, aggrotta le ciglia. La vita scorre, tu non te ne accorgi, rimane un momento che poi ti ricordi. Fermati tempo solo un momento, fammi sentire il tuo fluire (…) Porti tua figlia allo zoo e a pattinare, vedi i suoi occhi crescere e invecchiare”.

La narrazione si fa più didascalica e fredda per “I misteri di Alleghe”, più lunga delle altre canzoni perché è un’epica dei fatti, realmente accaduti ad Alleghe, questo paesino in provincia di Belluno. Una catena di omicidi accaduti dal 1933 al 1946, archiviati in fretta e furia. Il mistero sarà svelato solo da un carabiniere in incognito negli anni ’50, arrivando al processo nel 1960. Tutto incredibilmente vero. La musica, nel raccontare tutto ciò, mantiene un incedere costante ma gentile, per non disturbare il racconto.

Anzi, nonostante la crudezza dell’argomento, l’andamento folk rende la narrazione un’evocazione. Finite le parole, si fa spazio un assolo di violino. Il clima di fiaba torna anche nel 6/8 “Deep shadow”, con pensieri tra le azioni e il cielo: “There are so many things I can do, the sky above is fine and blue”.

A metà canzone la chitarra accende la distorsione per un assolo energico ma sempre felice. Che si tratti di momenti di ottimismo che ricordano gli R.E.M. in stato di grazia, oppure più attimi di preoccupazione come quelli dei Manic Street Preachers, quella dei Wildwood Morning è musica luminosa che fa star bene.

A cura di Gilberto Ongaro

Ascolta il disco Wildwood Morning su Spotify

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